L'edizione odierna di Repubblica Bologna riporta una intervista a Marco Di Vaio. Ecco un breve estratto delle sue parole:
"Era il 6 maggio 2012, penultima di campionato, la curva salutava Marco Di Vaio per la sua ultima partita al Dall’Ara e il Bologna batteva il Napoli 2-0, estromettendolo dalla corsa Champions League. Lo stesso sgambetto che ora i tifosi chiedono di fare alla Juventus. Quello era il Bologna di Pioli che chiuse col record di 51 punti, arrivato alla gara tranquillo ma non sazio, mentre i partenopei di Mazzarri si giocavano tutto e uscirono con una cocente delusione. «Chiudere così anche questa stagione non è importante solo per i tifosi, anche per noi, e la squadra lo meriterebbe», dice Di Vaio, oggi dirigente rossoblù, ricordando quella giornata di nove anni fa.
Di Vaio, quel Napoli contro un Bologna tranquillo pensava a punti facili?
«Loro arrivarono con addosso la pressione enorme di chi doveva vincere per forza per centrare l’accesso in Champions. Noi eravamo sereni, mentalmente liberi e pimpanti; dopo la paura d’inizio anno, con Pioli avevamo trovato l’assetto tattico e una grande convinzione. La partita iniziò male, loro sciuparono molte occasioni, noi ne approfittammo e la portammo dove volevamo».
Nel 2012 protagonisti attesi, come Diamanti, e meno, come Rubin che segnò il 2-0. Chi meriterebbe oggi di metter la firma sull’ultimo atto?
«La bellezza della nostra squadra è che tutti pensano da gruppo, mettendosi a disposizione, e allora ciascuno di loro meriterebbe di essere protagonista di un gol vittoria che ricorderemmo. Sarebbe bello per tutti, per i giocatori, per il club, per i tifosi... »
Tifosi che sono stati chiari sul valore che avrebbe per loro fermare la Juventus...
«Ma lo avrebbe anche per noi. Non c’è dubbio che questa partita conta per i giocatori e il club. Ma conta molto pure per la Juventus, e servirà la gara perfetta. Magari anche un po’ di fortuna come accadde nel 2012 col Napoli, quando s’incanalò bene dopo qualche loro errore ed episodi che fummo bravi a sfruttare»".