Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Vi proponiamo alcuni stralci.
La Juve è ancora la favorita per lo scudetto o quest’anno ha qualche problema in più rispetto al passato?
«Delle altre squadre non posso parlare perché è troppo presto per valutarne la forza. La Juventus e l’Inter sono due grandi società, con gente molto esperta, sapranno registrare il rapporto tra i loro valori e i loro problemi».
A Torino 10 giorni fa non ha incontrato Sarri perché lei non c’era. Cosa gli dirà quando lo vedrà per Napoli-Juve?
«Sarri è un grandissimo allenatore e quindi cosa dovrò dirgli se non “bravo” oltre a stringergli la mano. Come ho già detto il passato è il passato, il presente è il presente e il futuro è quello che sarà. Non mischio il passato con il presente e il futuro. Io guardo sempre al futuro. Il resto fa tutto parte dell’esperienza che uno ha».
Vuol dire che Sarri un giorno potrà tornare ad allenare il Napoli?
«Non ho mai creduto nei ritorni di fiamma anche perché Napoli è una città straordinaria, ma anche molto complessa e che bisogna amare senza limiti. Non tutti sono capaci di farlo. Neppure gli stessi napoletani, o almeno non tutti sia chiaro, sanno amarla o la capiscono fino in fondo… Io amavo immensamente mio padre che, pur non essendo nato Napoli, ma a Torre Annunziata da padre irpino, rappresentava l’essenza colta di una napoletanità straordinaria. E’ quella a cui mi riferisco e che amo».