Ultime notizie SSC Napoli - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Sette, il magazine del Corriere della Sera. Vi proponiamo alcuni brevi stralci.
Lei vede i fondi come il fumo negli occhi, vero?
«Quando c’è stato da bloccare l’ingresso dei fondi nella serie A, ci siamo trovati a combattere fianco a fianco Andrea Agnelli e io, e abbiamo vinto. Da imprenditori. Un vero imprenditore non ha bisogno dei fondi».
In molti invece pensano che i fondi avrebbero razionalizzato la gestione della serie A.
«Il compito dei fondi è garantire ai loro investitori un rendimento il più possibile valido e sicuro, ma non sulla pelle delle società, senza possedere la ricetta per sviluppare il fatturato totale del calcio. Il sistema è malato in tutta Europa, per curare i tanti debiti sono necessarie riforme rivoluzionarie e rapide. Si giocano sempre più partite, che necessitano di sempre più giocatori, che portano a sempre maggiori spese. Io auspico invece una serie A che dimagrisca a 16 squadre, come nel 1986, e che eviti che i calciatori stessi, patrimonio delle società, si usurino bruciando il loro valore. Un torneo a 16 squadre eviterebbe anche quei match con poche migliaia di spettatori in tv che indeboliscono la credibilità commerciale del nostro calcio. Molti sostengono che così incasseremmo di meno, ma non è vero, perché aumenterebbe il valore delle altre partite. Poi è maturo il tempo perché Giorgia Meloni tolga il tetto pubblicitario alla Rai per finanziare con gli introiti della pubblicità tutta la serie A che andrebbe in chiaro, dividendo il campionato fra Rai e Mediaset. Gli italiani sarebbero felicissimi di poter vedere tutte le partite gratuitamente e lo share andrebbe alle stelle».