La conferenza stampa di Antonio Conte, tenutasi a Castel Volturno ieri, in vista del debutto in campionato col Verona di questo pomeriggio, fa discutere molto. Maurizio Crosetti scrive nel suo editoriale per La Repubblica:
"Attenzione, la strana coppia fa volare stracci e stoviglie già in viaggio di nozze. Lo sposino Antonio Conte si è accorto che il suo consorte, Aurelio De Laurentiis, ha messo in vendita dieci giocatori, non riesce a cedere Osimhen e in sostanza non gli ha arredato il nido dâamore. Ma sarà poi amore? Antonio mette le mani avanti? Ha già capito tutto? Il cerino è corto e brucia? Forse, più semplicemente, Conte non vuole ingannare nessuno.
Antonio Conte è quello del ristorante da 100 euro dove non si può andare con 10 euro in tasca, ma quella era la Juve e qui il ristorante sembra pure chiuso. Lui è quello che sbatte la porta in faccia ad Andrea Agnelli un 15 luglio, ma qui siamo al 18 agosto e ancora non è cominciato niente. Quello che molla lâInter dopo uno scudetto perché teme il ridimensionamento di Suning. Quello che da ct, dopo una magra vittoria sullâAlbania, tuona: «La Nazionale è vista soltanto come un fastidio. Nessuno ti aiuta. Ti volti, e vedi che sei solo».
Tra le molte cose ruvide e appuntite che lâallenatore del Napoli ha offerto alla platea, una lo è forse più di tutte. Il tranello sarebbe lo scudetto, quel pezzo di storia del calcio che adesso, nellâimmaginario di Conte, diventa un subdolo inganno. Possibile che Antonio Conte si accorga soltanto adesso di esserci cascato dentro in una notte senza luna? Però, davvero, Antonio e Aurelio, non così. Non ora. Provate a volervi ancora bene. Se non è amore, che sia almeno un calesse".