Meret o Ospina (in ordine alfabetico)? E avanti così: sino a Mertens o Milik? Perché adesso, secondo l'edizione di oggi del Corriere dello Sport, che siamo per atterrare nella lunga, gelida, però rinfrescante vacanza di Capodanno, val comunque la pena di tuffarsi nel turn-over: è una legge di calcio, semmai anche di vita, e ci sta che Ancelotti dìa uno sguardo al passato, ignori il futuro immediato, pensi esclusivamente al Bologna, al modo in cui affrontarlo senza doversi pentire di aver sfidato l’acido lattico. San Siro rimane un significativo dettaglio stagionale, e ci mancherebbe, lascia il suo carico di sensazioni e certi suggerimenti che vanno colti: ma sabato sera, quando saranno trascorse appena settantadue ore, bisogna archviare l’Inter e riflettere su cosa sia possibile cogliere....
DIFESA. Le gerarchie sono in fase di definizione e Alex Meret, a Milano, ha dato una spazzolata ad un bel po’ di perplessità sulla continuità: sta bene, benissimo, si è preso la porta di nuovo, per la seconda consecutiva, che sa di incoronazione quasi ufficiale. Poi si dovrebbe (si dovrebbe) tornare all’antico, con Hysaj a destra dopo l’esperimento con Callejon esterno basso, un’idea che Ancelotti ha tirato fuori dopo averla elaborata a lungo e provata e riprovata nel chiuso di Castel Volturno tra il 24 e il 25 dicembre. Si scalda Maksimovic, si scalda anche Hysaj, e anche Ghoulam, avendo dato quello che ha dopo tredici mesi di astinenza, è pronto. Qualcosa succederà, soprattutto considerando l’espulsione di ieri sera di Koulibaly...
CENTROCAMPO. Con Ancelotti nulla è scolpito nel marmo, men che meno nell’erba, e quindi la rotazione è applicabile ovunque e con chiunque, semmai anche in regia con Diawara che ha un minutaggio relativo e può trovare risorse e motivazioni in una serata da ex (tra l’altro ieri Hamsik si è fatto male ai flessori della coscia destra, «mi sono stirato» ha ammesso): ma si resta nel campo delle ipotesi, ovviamente, però Allan sembra un inamovibile, dopo essersene stato a guardare contro la Spal. Tutti sono “a rischio” (si fa per dire) e chiunque sente di avere una prospettiva personale invitante.
ATTACCO. Là davanti fermarsi a girellare intorno a Mertens e a Milik saprebbe di errore clamoroso: Verdi si è ripreso, Ounas ha offerto garanzie e Younes ha una voglia matta di cancellare il suo anno orribile e di farlo come si deve, per poi prendersi le soddisfazioni che il talento esige nel 2019. Con l’espulsione di Insigne, per uno dei tre posti lì davanti c’è Mertens in pole, per gli altri due... Ma sono sensazioni che restano avvolte nella nebbia di San Siro.