«Non mi devo scusare con nessuno» è la frase pronunciata in un’intercettazione telefonica da Arianna Iacomelli, la moglie di Massimo Bochicchio, il broker che avrebbe truffato decine di vip tra cui l'allenatore del Napoli Antonio Conte. Ne parla il Corriere della Sera.
Il ruolo della Iacomelli, indagata per riciclaggio, è centrale nella (nuova) caccia al tesoro del marito — morto in un incidente nel giugno del 2022 — disposta dal gip, che ha deciso di respingere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Quanto sia centrale la Iacomelli lo racconta Conte jr — la cui testimonianza è ritenuta centrale dal gip per ricostruire dove è finito il tesoro di Bochicchio — alla guardia di Finanza in una deposizione resa a ottobre del 2020:
"A porre la Iacomelli in una diversa posizione sono le parole pronunciate durante una conversazione con Daniele Conte, 43 anni, fratello di Antonio, neo tecnico del Napoli, che avrebbe visto sparire 24 milioni di euro dopo aver deciso di investirli nell’imprese del broker. In una telefonata Conte jr — che per anni ha lavorato per Bochicchio — le dice: «Questo ha falsificato dei bonifici». Lei risponde: «Ehhh, lo so ma io sono... Mi fido di mio marito al 100%».
Conte jr, laurea in Economia, racconta come nasce il rapporto tra lui, il fratello Antonio e il broker: «Nel 2017 vengo assunto da Bochicchio nella Tiber dopo che mio fratello aveva investito parte del suo patrimonio, circa 24 milioni di euro, in diverse valute nel fondo Kidman, anch’esso controllato da Massimo. A presentarmi Bochicchio è stato lo stesso Pastorello. Lo definì un top manager».
Conte jr — assistito come parte civile dall’avvocato Cesare Placanica — quantifica anche quanto avrebbe gestito Bochicchio: «Erano 300 milioni di euro circa sul fondo Tiber e 200 milioni di euro sulla società Kidman». Il crollo ha inizio con la pandemia: «Antonio chiese indietro 18 milioni di euro, ma Bochicchio non rispettò gli accordi. Contrasse il Covid nel 2020 e sparì»"