Serie A - I colleghi dell'edizione odierna del Corriere della Sera, fanno il punto della situazione in merito alle vicende in casa Juventus tra Ronaldo e Sarri:
"Così, dopo la sconfitta ai rigori contro il Napoli, la sensazione è quella di ritrovarsi di fronte a situazioni già viste, come in un «Giorno della marmotta» bianconero, con Sarri nei panni di Bill Murray. Non per nulla, a un anno dal famoso incontro sullo yacht di Ronaldo, nel quale lâallenatore ha sancito a futura memoria la sua subalternità rispetto al campione portoghese, Sarri è costretto ancora a spiegare che Ronaldo preferisce partire defilato da sinistra e non da centravanti, come invece ha osato scegliere il tecnico contro il Milan.
E dire che se il portoghese avesse segnato il rigore o almeno unâaltra delle occasioni che gli erano capitate quella sera, lâumore e il tono generale della Juve sarebbero stati diversi, magari anche in finale contro il Napoli: in quella prima mezzora della sfida contro il Milan i bianconeri hanno dimostrato che â se vogliono â possono sviluppare un calcio avvolgente sulle fasce e pericoloso. Ma evidentemente la volontà di potenza è delegata più che mai alle gambe e alla testa dei giocatori, in quella che assomiglia a volte a una sorta di autogestione, più o meno inconscia: per esempio Pjanic, dopo che Sarri ha catalogato come bufala le voci di un suo litigio col bosniaco, avrà un sussulto dâorgoglio o davvero pensa allo scambio con Arthur del Barcellona?
E Ronaldo, dopo i lunghi colloqui con lâallenatore, si sarà davvero scalfito a livello di fiducia come evoca Sarri nellâintervista prepartita a Sky? La domanda non è retorica, perché mai in carriera CR7 era stato tre mesi senza giocare ed evidentemente il rodaggio richiede un poâ di tempo anche per lui. Ma tempo non ce nâè poi molto per evitare complicazioni. E a Bologna la Juventus ha solo un risultato a disposizione per dribblare altri processi al sarrismo che non câè e non ci può essere, al mercato sbagliato, agli infortuni o alla preparazione per la ripartenza, forse mal calibrata. Le squadre di Sarri del resto sono spesso partite come un diesel di vecchia generazione per poi emergere. E le abitudini sono difficili da cambiare anche di fronte a una pandemia che ha rivoluzionato lâagenda del calcio".