Corbo: "Napoli, una squadra svalutata con un futuro incerto: sono le segrete paure di De Laurentiis"

Rassegna Stampa  
Corbo: Napoli, una squadra svalutata con un futuro incerto: sono le segrete paure di De Laurentiis

Corbo sul Napoli

Napoli Calcio - Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica:

Corbo

"Il Napoli entra stasera nella semifinale di Coppa Italia 2021 a modo suo. Della teatralità ha fatto il suo stile. Stavolta va oltre. Un presidente e un allenatore che sembravano il 12 dicembre 2019 nati l’uno per l’altro, ora scoprono di essere una coppia impossibile. Non salta un matrimonio di interesse, perché sono spesso i più solidi, ma quello di un amore a prima svista. De Laurentiis lo presentò come il divo del suo nuovo film, "per noi sarà Ringhio star". Gattuso apparve con l’umiltà di un parroco di periferia. "Bisogna lavorare a testa bassa, correre e pedalare per portare questi ragazzi dove merita la città". Belle parole. È la serata di due uomini pentiti, precipitati in una crisi che non c’è. Doppia sfida con l’Atalanta per giocare la finale di Coppa Italia, il discreto Granada da battere in Europa League, quinto posto in classifica a 9 punti dal capolista Milan, seconda difesa e quarto attacco della A, con 4 gol più della Juve senza Ronaldo e Morata, ma con Petagna e gli infermi Mertens e Osimhen. Fra drammi e paradossi, il Napoli nasconde non uno ma due contratti firmati da De Laurentiis e Gattuso. Il secondo è da 24 giorni negli uffici di Filmauro, stipulato a fine ottobre, sottoscritto il mese scorso da Gattuso, va solo depositato in Lega. Fissa al 2023 la scadenza del rapporto, ma ancora fermo "perché gli avvocati devono dare ancora uno sguardo". Si dice sempre così. Il primo invece termina il 30 giugno ma può chiudersi stasera, domenica dopo la gara con il Genoa o chissà quando. Tutto è imprevedibile perché i due hanno più voglia di litigare che di separarsi. Stimarsi e odiarsi, può succedere. Stasera come nel futuro prossimo sono nelle mani dei giocatori.

De Laurentiis sottovalutava se stesso, la sua irruenza che è pari solo alla delicatezza dei suoi gesti come l’orologio a Sarri ormai in fuga, la sua capacità di armare un plotone di esecuzione e indicare il bersaglio. Gli dà gusto combattere e perdonare, se un allenatore arriva con un quintale di cenere come Mazzarri per allontanare il già assunto Gasparini. Già, Gasparini, che passa da Napoli stasera ed è uno degli amori segreti di De Laurentiis. Ma perché scelse Gattuso? Non lo conosceva. Non lo aveva visto in tv barricadero e sprezzante sulla trincea del Pisa, 12 settembre 2016. Ma Gattuso è anche onesto e diretto come i suoi pescatori della Calabria jonica. Si misurano due piromani, e non sanno come uscire dalle fiamme che hanno appiccato. Può tirarli fuori la squadra, che è all’origine di tanto clamore. Discontinua come dimostrano un solo pareggio, sei sconfitte e dodici vittorie. Indecifrabile, se indossa con lo stesso disagio il 4-3-3 storico di Sarri e il 4-2-3-1 di Gattuso, studiato per Osimhen che però non gioca. Inespressa, se quest’anno non impone sul mercato un solo giocatore da boom. Due portieri che si elidono. Tutti appassiti, solo Lozano recupera il valore del suo costo. Vale meno anche Koulibaly. Queste delusioni e un gioco spento avranno allarmato De Laurentiis. Senza acquirenti stranieri, 18 milioni di un deficit modesto ma inusuale, l’urgenza di dover investire danaro fresco, la qualificazione Champions incerta, il cambio con un Benitez ormai evaporato: Aurelio ne ha abbastanza per essere turbato. Teme di dover cancellare il progetto e rifarlo. Può finire tutto se la squadra si comporta da squadra. E se i due potessero per caso ritrovarsi da soli al bar, e dirsi tutto, ma proprio tutto. E mai più a mezzo stampa".

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