Ultimissime notizie Napoli. La partita con l'Atalanta finisce 0-0 e la qualificazione in finale di Coppa Italia è rimandata alla semifinale di ritorno. Ecco il commento di Antonio Corbo sulle pagine del quotidiano La Repubblica.
Alla prima semifinale di Coppa Italia il Napoli arriva con abiti mai indossati, e purtroppo dimessi. Il terzo modulo della stagione gli va troppo largo quando attacca con i suoi minuti attaccanti sperduti negli spazi e senza collegamenti, ma troppo stretto quando subisce l’assalto poderoso dell’Atalanta fisicamente più attrezzata e veloce, a suo agio nel 3-4-3. Lo stesso sistema di gioco è scelto da Gattuso nella speranza di far coincidere uomo contro uomo, e magari trarre vantaggio dall’agilità dei suoi scattisti. Ma nel primo tempo è l’Atalanta a mettere i brividi tre volte ad un coraggioso Ospina. Insospettabile è l’origine dei grandi rischi. È il difensore destro, Rafael Toloi, maturo brasiliano che non si cura di cercare Insigne impegnato a centrocampo per afferrare una idea di gioco, ma scorre sulla fascia libera per presentarsi all’improvviso e tentare la fortuna. L’insidia nascosta eleva i disagi del Napoli, che si difende come può, ma è proprio il disordine della fase passiva a complicare quella attiva.
A centrocampo reggono Demme e Bakayoko nel quartetto ma la linea è bassa, al punto da allungare le distanze con gli attaccanti Lozano marcato bene dall’albanese Djimsiti e Politano che cambia versanti più volte senza nulla cambiare. Per collegare meglio gli attaccanti, il Napoli dovrebbe del suo inedito 3-4-3 sganciare Manolas o Koulibaly, gli esterni bassi del terzetto difensivo, come fa l’Atalanta con Toloi. Ma Koulibaly ci prova solo quando ha qualche ritaglio di tempo, Manolas è molto preoccupato dagli assalti di Duvan Zapata. Sarebbe meglio se tentassero Di Lorenzo che non può, dovendo anche controllare Gosenz oppure Hysaj, ma è molto guardingo, perde così i contatti nella catena di sinistra con Insigne.
Un Napoli così astratto è zucchero filato per oltre un’ora, fino agli infortuni che costringono Gattuso a rinnovare. Demme colpito alla testa lascia con l’impalpabile Politano, entrano Petagna ed Elmas. La bilancia registra finalmente qualche sussulto. Abbandona anche Insigne con un piede dolorante ed il rammarico di non aver potuto servire l’allenatore amico nel suo momento di più forte tensione. Tocca a Zielinski sostituirlo per orientare l’attacco delegato a Petagna e Lozano prima, poi a Petagna e Osimhen che entrando converte il 3-4-3 in un 5-3-2. Negli spazi larghi i due medio-massimi dell’attacco se la cavano meglio. Ma sono pochi gli ultimi 13 minuti per loro due e per Ilicic, rimangono tutti i conti aperti. Non prende gol il 3-4-3 né produce gioco. Tra le squadre in Coppa Italia e forse tra Gattuso e il presidente. Ma se continuano ad ignorarsi è già una buona notizia.