Antonio Conte, allenatore del Chelsea, ha rilasciato un'intervista a Repubblica. Ecco un passaggio evidenziato da CalcioNapoli24:
Tutto cominciò con “Malafemmena”.
“Al Chelsea i nuovi arrivati devono cantare in pubblico. Allenando perdo la voce, con “Malafemmena” controllavo la tonalità».
Il segreto?
«L’unità d’intenti nel volere cambiare: il Chelsea veniva da un decimo posto. I ragazzi hanno accettato metodi nuovi: gli allenamenti intensissimi, la dieta, la videonalisi, l’importanza dei dettagli. È iniziata la scalata».
Che cos’era per lei l’Inghilterra? «Un calcio che avrei voluto vivere. Invidiavo gli stadi pieni e l’atmosfera. Ora che l’ho potuta respirare, mi sento più completo. Ma non c’è meno pressione: in un grande club devi vincere sempre».
La differenza? «La cultura sportiva. Ho visto il Middlesbrough retrocedere tra gli applausi del suo pubblico. Ti applaudono gli avversari, i fan si mescolano. E squalificheranno i simulatori: chi si tuffa non sarà mai un idolo»