Quei rissosi, incorreggibili presidenti di Serie A. Non cambieranno mai. Prendete ieri. Erano appena usciti dalla lunga assemblea di sabato che aveva generato la decisione unanime di ridurre a 5mila spettatori della capienza negli stadi: sembravano uniti, come racconta l'edizione odierna de Il Mattino.
"Sabato c'erano state furenti diatribe su varie questioni (c'è chi vuole fermare il campionato comunque, c'è chi chiede il blocco delle retrocessioni se si andasse avanti con questo andazzo, chi non vuole sentir parlare di partite da rinviare), ieri subito due club hanno protestato vibratamente per come la Lega aveva risistemato il calendario di questo turno, il Bologna e l'Udinese. Erano passate poche ore dall'assemblea di sabato.
I presidenti di A temono il default del sistema da un momento all'altro, spesso sfiorano l'isteria. Ma ciò che emerge dal lato delle istituzioni non sportive, è che nel vertice di mercoledì con Stato e Regioni il calcio non potrà attendersi corsie preferenziali sui protocolli anti-Covid, anzi"