Calcio Napoli - Federico Bernardeschi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Tuttosport. Il calciatore ha raccontato perché ha scelto di accettare la proposta del Toronto:
Rimpianti per lâaddio, quindi?
«Nel momento del saluto sì, tanto rimpianto. Ma poi ho realizzato con lucidità che quel ciclo era finito. Me ne sono reso conto in vacanza, quando non avevo ancora una squadra e riflettevo sul da farsi».
Colpa degli allenatori?
«No, per nulla! Colpa delle circostanze: câerano delle esigenze, io ho sempre dato la mia disponibilità , perché sono fatto così e mi piace mettermi al servizio della squadra. Però tutti quei cambiamenti e quei momenti critici, anche per il club, in un momento in cui un calciatore sta maturando possono condizionare. Pirlo, per esempio, aveva unâidea di calcio differente e mi vedeva quasi come un terzino sinistro, ma io non potevo svolgere quel ruolo. Ci ho provato, sempre per lo spirito di servizio e perché Pirlo è una persona magnifica e con lui avevo un buon rapporto, che peraltro conservo tuttora. Ma non ha funzionato. Colpa mia, colpa delle situazioni tattiche che mi hanno un poâ frullato, colpa di circostanze esterne... Non ha, in fondo, molto senso accusare qualcuno o qualcosa, nella vita di un atleta si passano momenti difficili, si superano, si diventa più forti».
Insomma, è felice della sua scelta?
«Felicissimo! Guardi, a un certo punto mi hanno cercato delle squadre italiane, una inglese e una francese. Erano offerte interessanti, progetti tecnici che potevano anche ingolosirmi. Ma ho pensato: in Italia hai vinto tutto, con la Nazionale sei diventato campione dâEuropa, potevo chiedere molto poco di più, mentre quella della MLS era ed è una prospettiva completamente nuova e affascinante. Ho firmato un contratto lungo, praticamente sei anni. Mi piacerebbe rimanere qui a lungo, diventare un idolo, sviluppare anche altre attività . Pensate a quello che è riuscito a fare Beckham negli Usa».
Comâè andata la trattativa con il Toronto?
«Andrea DâAmico è stato spettacolare. Ha trattato per me e per il Toronto, soddisfando entrambe. à lui che mi ha aperto gli occhi sul potenziale della MLS, che non è grande come la NBA, ma è costruita con gli stessi principi, lo stesso spirito. Il calcio sta crescendo, qui ci saranno i Mondiali del 2026 e câè la voglia del movimento calcistico di emergere ad alti livelli. E lo sapete che quando gli americani vogliono fare emergere qualcosa, sanno perfettamente come fare. Si sta investendo tantissimo: 10 anni fa per una licenza servivano 20 milioni, oggi 200. Capito la tendenza?».