Ultime notizie SSC Napoli - Rafa Benitez, ex allenatore del Napoli, presenta la Champions League ai taccuini della Gazzetta dello Sport.
Si riparte dalle solite note. Poi ci sono le schegge che possono far impazzire.
«Comincerei dal Napoli, che sta facendo benissimo e che ha acquistato calciatori di talento come De Bruyne, capace di trasmettere le proprie conoscenze internazionali. E’ vietato dimenticare il Borussia Dortmund ma, soprattutto, il Chelsea, fresco trionfatore del Mondiale per club. Poi c’è la Juventus, in un insolito ruolo alternativo: in passato, era sempre in primissima fascia, adesso è costretta a partire leggermente più dietro, ma appena un filo. Un pensiero obbligatorio va all’Atletico Madrid: il Cholo non si arrende mai e sa sempre come resistere ad alti livelli».
L’Inter ha perso Inzaghi, l’Atalanta non ha più Gasperini dopo circa un decennio, il Napoli dà continuità al suo progetto e la Juve più o meno fa lo stesso, con Tudor, arrivato sei mesi fa.
«De Laurentiis ha investito in maniera intelligente e massiccia e con Conte ha aperto un ciclo che ora viene esaminato in Europa: non sarà semplice riuscire ad essere sempre competitivi sui due fronti ma lo spessore dell’allenatore aiuterà. L’Atalanta è un’incognita, a me piace il modo in cui nel tempo è stato costruito questo capolavoro. Chivu deve fronteggiare una situazione strana, frutto di tanti piccoli micro-traumi: per un po’, l’Inter si è portato appresso la sconfitta di Parigi, che ora non penso abbia più incidenza. Però bisogna intervenire e subito e per farlo, il tecnico ha bisogno del sostegno dei Lautaro e dei Barella, dei Sommer e dei Thuram. E la Juve qualche indicazione l’ha già data, la vittoria di sabato è un segnale fortissimo a se stesso ma anche alle altre».
La panchina è il suo regno: scelga un protagonista.
«Potrei dire Slot, che però dovrà comunque confrontarsi con le legittime attese di una società prestigiosa e generosa, come ha dimostrato al mercato. Potrei dire Guardiola e andrei sul sicuro o anche Conte e seguirei lo stesso principio. Ma aggiungo Marcelino del Villareal del quale ho stima; non dimentico di certo Luis Enrique, che ha incantato con il Psg; e non posso che segnalare Xabi Alonso, all’esame Real Madrid, o Flick con il suo Barcellona di Lamine Yamal e Pedri, per fare due nomi. E perché non seguire anche l’evoluzione di Arteta, ad esempio, o quella di Maresca che ha cominciato benissimo la sua carriera?».