Il Bari in testa è gioia grande. E Antonio Decaro, sindaco del capoluogo pugliese, è notoriamente un tifoso super, oltre che primo cittadino. Ecco uno stralcio di una sua intervista al Corriere della Sera edizione Bari:
Sindaco, com’è stare così in alto in classifica?
«Un’emozione particolare, aspettavamo da quattro anni questo momento e adesso speriamo non ci giri la testa, né ai tifosi né alla squadra. Teniamo i piedi per terra».
Si aspettava di potersi trovare in questa posizione?
«Direi di no, anche se già nel campionato scorso la squadra aveva assunto una sua identità. Mignani aveva dato un’anima, prima che un gioco, vedevamo i ragazzi impegnarsi e dare il massimo. Quest’anno, poi, con spazi più aperti, va anche meglio. Polito mi aveva preannunciato che sarebbe andata così, senza avversari che si limitassero ad aspettarci. E così è stato».
Cheddira sta volando.
«È un po’ il simbolo di una città che vuole crescere, farsi spazio, di una tifoseria che vuole tornare nella massima serie. È la testimonianza di un riscatto dopo anni bui».
Cosa le viene in mente se le parliamo di serie A?
«Le partite di quando ero più giovane. Quindi anche per questo ho un po’ di nostalgia (ride, ndr )».
Parlare di promozione è più imprudente, folle o realistico?
«Penso sia imprudente, siamo all’inizio, godiamo di una forma atletica eccellente e dobbiamo capire fin dove possiamo arrivare. Il modo di affrontare le partite lascia però ben sperare».
Ecco, se si parla di A, è necessario anche parlare della scelta dei De Laurentiis tra Bari e Napoli per via del divieto di multiproprietà nella stessa categoria.
«Parliamo di un gruppo imprenditoriale molto attento e credo sappia già che deve fare. Tornare in A, tra diritti tv e pubblicitari, già di per sé ci garantirebbe oltre 50 milioni di euro. È una cifra importante. Io continuo a sperare che alla fine possano scegliere noi, e non il Napoli. Ma un gruppo così forte ha necessariamente le idee chiare».