Il giorno dopo la sconfitta della Juventus contro l'Atletico Madrid arriva un primo giudizio su Repubblica a firma di Maurizio Crosetti: Dal quotidiano si legge:
Nell’ultima sfida più o meno vera prima del campionato, contro quell’Atletico Madrid che sarebbe rognoso pure al torneo di calcetto, la nuova Juve si è intravista da una fessura, da uno spiraglio. Dai pertugi si è ancora notata leggerezza difensiva, figlia con ogni probabilità degli schemi da ruminare. Anche il ciclopico olandese ha un po’ toppato insieme a quel De Sciglio che gioca sempre, comunque e con chiunque. Un motivo ci sarà , ma a noi sfugge. Friabile e distratta dietro, la Juve è stata poca cosa anche nel mezzo, pure qui manca peso oltre a un disegno definito dei titolari: Khedira non c’entra più nulla, ma a Stoccolma è partito lui dall’inizio.
Aveva accanto Pjanic, il fulcro del gioco nella mente dell’allenatore nuovo, ed era così anche per quello vecchio. Pjanic che dovrà arrivare a toccare i famosi 150 palloni a partita, ma per riuscirci dovrà essere accudito e protetto da robusti colleghi, utili anche alla fase difensiva. Il francese Rabiot si è mosso bene, ha centrato un palo con un tiro potente e quasi da fermo, è un trampoliere elegante e non certo morbido di cuore. Mentre Matuidi pare scivolato via dal reparto, molto dovrà dipendere da Ramsey non ancora disponibile. Sarà lui a dover dare equilibrio, anche se a un certo punto serviranno pure i muscoli, le attitudini di fatica che un Matuidi non si è mai negato se pure non possiede un piede luminoso.
L’attacco è un discorso diverso: anche qui, per Sarri come per Allegri, la sostanza dipende dall’estro e dalle capacità personali. à ovvio che la Juve deve vendere, lo sanno tutti, più che altro lo sanno quelli che vorranno comprare. Contro l’Atletico è partito dall’inizio Higuain che è una porcellana in vetrina, lo si mostra col cartellino del prezzo. Ma ieri è sembrato un ex, non solo un ex bianconero. E se Ronaldo si intorcina così nel dribbling, il più sarrista di tutti al momento è Douglas Costa, frizzante e spumoso. Invece Dybala è un’isola nella corrente, il suo stato di incertezza contrattuale non può aiutarlo. Quando ha preso il posto di Higuain si è mosso in mezzo all’area, insomma il falso nove come nelle attese di giugno/ luglio. Ma oggi è falso il suo presente. Finché non lo chiariscono parleremo di nulla".Â