Turki Alalshikh, ministro dello sport dell’Arabia Saudita ed è il leader della Lega dei 57 Paesi musulmani, ha rilasciato un'intervist alla Gazzetta dello Sport.
Com’è nata l’idea della Supercoppa italiana a Jedda?
«In Arabia Saudita il calcio italiano è popolare, vedrete uno stadio pieno e tanto entusiasmo. Sarà una festa che dimostrerà come la passione per il calcio accomuni i nostri Paesi».
In Italia si sa poco di voi.
«Il nostro campionato è molto seguito, ora salirà a 16 squadre. I sold-out si sprecano e all’ultima finale di Coppa c’erano 62 mila spettatori. E tra 18 mesi via agli impianti privati».
È un momento critico per l’Italia calcistica.
«Sì, è così. I miei primi sogni dietro a un pallone sono nati con il Napoli di Maradona. Ammetto, sono un po’ mutevole: sono stato fan di Baggio e poi della Roma di Totti. Da qualche anno, però, mi ha rapito la Juve. Buffon resta un mito».
Meglio la Juve di Conte o Allegri?
«Voto Conte: il suo calcio è elettrico, anche in Premier ha dimostrato quanto vale, anche se lì ormai il gioco è diverso».
Ora quale calciatore italiano le piace di più?
«Balotelli. E non solo per il gran gol contro di noi. L’ho incontrato dopo la partita per chiedergli di venire a giocare in Arabia, ma per ora preferisce l’Europa».
Servono investitori...
«L’Arabia Saudita è pronta a scendere in campo, ma vanno rimossi gli ostacoli più significativi. Dovete recuperare credibilità: a cominciare dai debiti non chiari in alcune società».