I prezzi dei biglietti per Napoli-Milan di Champions League hanno riacceso una battaglia social di cui francamente non se ne sentiva la mancanza. C'è chi, dopo aver smesso i panni di sostenitore "A16", è tornato prepotentemente alla ribalta per invitare tutti a contestare nuovamente De Laurentiis reo di aver applicato, anche in un settore popolare, prezzi che di popolare non hanno davvero nulla. Insomma, stiamo assistendo al solito teatrino che puntualmente si ripete ogni qualvolta si presenta una gara internazionale di cartello al Maradona.
Il Napoli, per la prima volta nella sua storia, è ai quarti della Champions League. La legge di mercato impone prezzi decisamente più alti. Non stiamo parlando, con tutto il rispetto della Coppa Amicizia o dell'ex Trofeo Birra Moretti, ma della massima competizione europea. Chi si scandalizza per questo, spargendo spruzzate di populismo con l'intento di far tornare in auge il sepolto movimento anti De Laurentiis, dimostra ancora una volta di far parte di quel popolino che cerca sempre il pretesto per aizzare gli animi su un qualcosa di normale.
Si è letto che i prezzi sono eccessivi perchè il Maradona, nonostante il restyling, resta uno stadio obsoleto e privo di comfort per quanto riguarda parcheggi e facilità d'arrivo. Ragion per cui il servizio offerto non è pari al prezzo del biglietto Champions. Anche qui il discorso non regge del tutto. Secondo questa rispettabile tesi, il Napoli dovrebbe dunque regalare i biglietti fino a quando non si avrà magari un impianto sportivo moderno con tutte le comodità. Che sia l'amichevole con la Juve Stabia oppure una ipotetica semifinale Champions, il prezzo deve restare nel range dei 20-40 euro.
E allora perchè quei prezzi? Perchè si paga lo spettacolo a prescindere dalla location. Il Napoli è tra le 8 squadre più forti d'Europa, ha calciatori che tutti vorrebbero ed inoltre può crescere ancora tanto. L'unico appunto che si può muovere alla società è quello dei settori inferiori del Maradona che non possono costare quanto quelli superiori perchè la visuale risulta essere assai peggiore specialmente per chi ha la sfortuna di capitare al ridosso del fossato che divide gli spalti dal rettangolo verde. Su questo la lamentela risulta giusta e va evidenziata così come si poteva magari dare una tariffa 'agevolata' agli abbonati che hanno sposato il progetto Napoli a scatola chiusa questa estate prendendosi fischi e pernacchi da chi li reputava folli.
Insomma, la nuova guerra del popolino è in atto. Si indossa ora la maschera del Masaniello dei biglietti con l'intento di strumentalizzare quanto accade invece normalmente in altre piazze abituate a giocare queste sfide. Anche su questo Napoli deve fare esperienza. Anche questo fa parte di un processo di crescita.
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Erika Merolla
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