Il Napoli si è giocato il bonus infortunati durante la sosta per le nazionali. Sembra quasi un cliché quello a cui assistiamo puntualmente durante la pausa. Quasi non fa più notizia. Si tratta, ovviamente, di un paradosso. A giocarsi il bonus stavolta è stato Amir Rrahmani il quale ha rimediato un infortunio che dovrebbe tenerlo fuori solo una decina di giorni o giù di lì. De Laurentiis, da anni, è sempre stato molto chiaro sulla questione infortunati in nazionale. Due anni fa, il presidente della SSC Napoli dichiarò in conferenza stampa:
“Perché non lasciare ai club la decisione: te lo mando se te lo posso mandare, se indovini le date. Non te lo mando se non indovini le date e non te lo mando per delle partite amichevoli perché è troppo facile per un allenatore avere a disposizione un numero eclatante di giocatori che magari nemmeno giocano. Quindi, voglio dire, vale o non vale il campionato nazionale dei Paesi? Vale se, vale va rispettato Ma se non vale, allora bisogna stabilire che tu per ogni giocatore chemi chiedi, io dico: bene me lo porti via per 10 giorni? A me costa 15 milioni l'anno di stipendio a stagione per 10 mesi allora, io faccio l'equazione di quanto mi devi pagare. Se poi si infortuna e io l’ho pagato 50 milioni io prendo i 50 milioni li divido per i giorni che in un anno io non lo posso far giocare.
Allora tu vedresti con quale parsimonia la Uefa, la Fifa e la Federcalcio e le altre Federazioni europee gestire le persone che invece con grande semplicità convocano loro convocano e fanno in modo che i giocatori si sentano esaltati da sta convocazione perché sono dei tenerigiovanotti. E quindi è normale che si esaltino però se poi non giocano e quando per esempio io vedo qualcuno che c'ha il muso e dice: ma come non sono stato convocato? Ma ringrazia al cielo che ti puoi continuare ad allenare qua che magari arrivavi là e nemmeno ti facevano giocare”.
De Laurentiis, da solito ‘visionario’, sono anni che ha sollevato la problematica entrando anche in lotta con Figc, Uefa e Fifa. Fa piacere che adesso - per la serie meglio tardi che mai, anche Al Khelafi abbia inviato una lettera alla Federazione francese per gli infortuni di Dembelé e Doué durante gli impegni di questa sessione della Francia. Due stop avvenuti durante l’amichevole contro l’Ucraina che hanno mandato su tutte le furie la dirigenza parigina. Oggi - quasi magicamente- ci si accorge che quelle di De Laurentiis non erano invettive bensì soluzioni per un sistema calcio che volge sempre di più verso la fine di questo passo. Bene fa Al Khelafi, ma l’equazione sul costo infortunati in nazionali di De Laurentiis può essere l’ancora di salvataggio per salvare il salvabile. Le nazionali non devono essere un impiccio o un pericolo. Vanno rispettate, ci mancherebbe. A patto che a perderci - specialmente in caso di gare amichevoli - non siano i club che pagano fior di milioni i calciatori per 12 mesi.
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