Ultime calcio - La Serie A ha vinto! Il Collegio di garanzia dello Sport ha accolto, anche se parzialmente, l'appello dei club e ha deciso che l'indice di liquidità non può essere un criterio per l'ammissione al prossimo campionato. Questa la nota ufficiale:
âIl Collegio di Garanzia, a Sezioni Unite, allâesito della camera di consiglio tenutasi in data 9 e 13 giugno 2022, in parziale accoglimento del ricorso proposto dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A avverso il Comunicato Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio â FIGC n. 220/A del 27 aprile 2022 recante la pubblicazione della delibera del Consiglio Federale FIGC del 26 aprile 2022 di approvazione del Sistema delle Licenze Nazionali per lâammissione al Campionato Professionistico di Serie A maschile 2022/2023; la delibera del 26 aprile 2022 di approvazione del Sistema delle Licenze Nazionali per lâammissione al Campionato Professionistico di Serie A maschile 2022/2023; il Manuale Licenze Nazionali Serie A 2022/2023 e ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente, HA ANNULLATO i provvedimenti impugnati nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dellâindice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dellâesercizio in corsoâ.
Immediata, arriva anche la nota ufficiale della Lega Serie A:
"La Lega Serie A prende atto con soddisfazione del pronunciamento odierno del Collegio di Garanzia del CONI in merito al manuale delle licenze nazionali 2022/2023 approvato dalla FIGC e contenente, tra lâaltro, lâintroduzione dellâindice di liquidità come requisito di ammissione al campionato.
Il dispositivo, comunicato dal massimo organo della giustizia sportiva, conferma la fondatezza delle obiezioni espresse a più riprese dalla Lega in merito ad una misura inopportuna non certo nel merito, ma nei modi e nelle tempistiche, soprattutto per gli effetti retroattivi sulla gestione in corso. Lâauspicio è che da oggi si possa riprendere a lavorare tutti insieme per perseguire concretamente e in tempi rapidi quelle riforme che tutti, a cominciare dalla Lega Serie A, ritengono non più procrastinabili. Riforme che, per lâappunto, devono essere improntate sul dialogo e sulla sostenibilità diretta al rafforzamento della competitività del movimento calcistico italiano in sede nazionale e internazionale".