Napoli - Come riportato da Repubblica, De Lauentiis ha negato alla Procura di aver subìto ricatti alla camorra. Vacanza interrotta brevemente per un appuntamento fuori programma. Al centro del colloquio, quanto riferito da De Tommaso sul presunto incontro con i vertici del club «per prospettare loro quanto era stato chiesto da due esponenti del clan Lo Russo di Miano», vale a dire la nomina dell’ex calciatore Gianluca Grava come responsabile del settore giovanile, incarico che l’ex difensore azzurro ricopre tuttora. Ricostruzione smentita da De Laurentiis, che ha escluso qualsiasi pressione o interferenza esterna in quella come in tutte le altre scelte della società che, ha ricordato con orgoglio, ha rilevato dal fallimento per poi riportarla ai vertici delle classifiche. Alle domande dei magistrati, De Laurentiis ha risposto ribadendo che il Napoli è «estraneo» a queste vicende e ha sempre agito con l’obiettivo di tenere fuori presenze opache da Castel Volturno. In mancanza di riscontri, è presumile che questo filone d’indagine, in cui la Procura aveva configurato una possibile estorsione ai danni della società, si chiuda con l’archiviazione.