Napoli Calcio - Sembra destino che Napoli sia destinata a soffrire in un modo o nell'altro. La sorte prende a sberleffi un popolo da decenni, dal fattore sociale a quello sportivo. E le due cose sembrano anche camminare di pari passo. E così, mentre la nuova amministrazione cerca un compromesso necessario per sollevare la città dai debiti creati da chi dal 1980 non ha saputo gestire la "cosa pubblica", anche il calcio che funziona sotto il profilo gestionale, incappa sempre in qualche buccia di banana di troppo.
Il compromesso sportivo il Napoli dovrebbe cercarlo con il destino, che in maniera ancora più beffarda, compromette ancora una volta il sogno del tifo proprio nella settimana del ricordo del Mito. à come se la sorte volesse ricordare che c'è voluto uno fuori dal comune per vincere le avversità alle quali Napoli è destinata. Allo stesso tempo però, questa sorte che si accanisce contro la cittadinanza poi concede sempre una speranza, un appiglio al quale aggrapparsi. E la speranza, l'appiglio si è concretizzato una sera a Genova, tra telefoni impazziti, cambi di scena, imprecazioni e gol. Quel gol che potrebbe tenere a galla la stagione del Napoli. La squadra rimane ancora una volta senza il suo centravanti dopo appena un terzo del campionato. Come con Milik, due volte e come già successo allo stesso Osimehn. A tenere accesa una luce è quel gol di Petagna a Genova che ne ha evitato una cessione in prestito già decisa.
Poi quel gol e Spalletti si convince e convince il giocatore e poi il club. Petagna non si è mosso e per due mesi sarà l'unico centravanti in rosa. Perché su Mertens non esistono più tanti dubbi sulla sua inutilizzabilità in quella posizione. Petagna non è Osimhen ma è un giocatore di ruolo e per due mesi può aiutare il Napoli a non perdere troppo terreno dalle prime quattro. Mertens può essere ancora decisivo ma alle spalle della punta o al suo fianco, senza compiti di copertura sulla fascia. Petagna ora ha uno stimolo doppio. Fare bene in questi due mesi può aprirgli anche le porte della Nazionale che non ha un centravanti oltre Immobile. Belotti non è superiore all'ex attaccante di Atalanta e Spal, non più. Tuttavia, Spalletti deve scrollarsi il timore di far capire a Mertens che le cose sono cambiate e ridisegnare il Napoli con un attacco completamente diverso. Non c'è nemmeno molto tempo per decidere. Domenica arriva la Lazio e poi l'Atalanta e in mezzo turno infrasettimanale a Sassuolo e prima ancora Mosca. La coppa va anche rivalutata a questo punto. Per il sogno serve un'impresa...e forse un nuovo Mito... Vedremo...