Napoli Calcio - Battere la Juventus ha sempre un buon sapore per Napoli. La soddisfazione dei tifosi non è scalfita dal fattore assenze e dalle difficoltà che sta attraversando Allegri in questo periodo. Goduria a parte per i napoletani, poi va analizzata la partita. à stato un Napoli dai due volti, che si sono alternati durante la gara. Bene all'inizio, poi giù di corda per il vantaggio inatteso di Morata sulla ingiustificata distrazione di Manolas, poi la reazione negli spogliatoi. à un Napoli sempre umorale, che cambia volto in relazione agli episodi, che tende più a subirli che a domarli. à stato necessario il passaggio provvidenziale del tecnico per vedere una reazione emotiva degli azzurri al gol di Morata. Un problema di fondo di questo gruppo, vecchio quanto il Napoli del nuovo corso. L'allenatore, però, è lì anche per questo ed è stato bravo a ribaltare l'animo dei suoi nel ventre del Maradona. Motivazione, ma anche tattica. Spalletti ha voltato e spostato gli uomini in mezzo al campo più volte. à partito prima con un 4-3-3 con Fabian davanti alla difesa per non rischiare subito il debuttante Anguissa in quella delicata zona del campo. Quando, però, ha visto che poteva fidarsi del camerunense, il tecnico toscano ha in fretta cambiato modulo passando al 4-2-3-1.
Più del sistema di gioco, tuttavia, a dare un segnale positivo è stata l'inversione dei ruoli tra Fabian e Anguissa che si piazza davanti alla difesa al posto dello spagnolo. Non è un caso che il gol parta da una giocata sulla sinistra di Fabian, quel vecchio ruolo che lo ha visto protagonista agli esordi azzurri con Ancelotti. Spalletti, infatti, anche se gioca con i due davanti alla difesa, vuole che uno resti bloccato e che l'altro vada. Questo è stato il presupposto dell'inversione di ruoli tra Fabian e Anguissa, in modo da avere la qualità dell'ex Betis qualche metro più avanti. Mossa premiata. Ma Spalletti non si è fermato anche perché il Napoli non riusciva comunque a pungere. Elmas, inizialmente positivo da mezzala sinistra, non è andato allo stesso modo a sostegno della punta. L'allenatore ha, così, deciso di puntare sulla vivacità di Ounas per scuotere il guscio bianconero a protezione del vantaggio. E l'algerino ha creato non pochi problemi ad Allegri, prima da mezzapunta, poi da esterno destro dopo l'ennesimo cambio di assetto di Spalletti. La Juventus è finita, così, nell'angolo ma rispetto alla prima Juve di Allegri, non ha retto all'urto del Napoli del secondo tempo. La pressione azzurra ha indotto all'errore i bianconeri ed è stata festa al Maradona prima per il pareggio e poi per gol decisivo ancora con Koulibaly.
L'allenatore ha saputo domare gli umori repentini del gruppo azzurro senza trascurare l'aspetto tattico, le pedine. L'ha vinta Luciano che ha saputo ben sfruttare le armi a disposizione, certamente migliori di quelle bianconere in questo momento. La Juve è ad un solo punto dopo tre gare, forse la peggiore partenza dell'era post Calciopoli. Il Napoli vola a punteggio pieno, ma è presto per i voli pindarici... Vedremo...