Calcio - Quindici anni dopo, si parla e si scrive ancora di quel Liverpool-Milan finale di Champions League. La rivista francese So Foot dedica due ampi articolo allâevento. Il primo è dalla parte del Liverpool, con i ricordi dei calciatori. Il secondo è di Dhorasoo che ricorda il versante rossonero.
Uno degli aspetti più interessanti è la gestione di quellâintervallo. Da un lato Benitez, dallâaltra Ancelotti. Questa è la versione del Liverpool.
«I giocatori del Milan arroganti? Sì, un poco», ricorda Djimi Traoré che assicura: al 45esimo i giocatori del Milan si vedevano già con la Coppa. «Non è nella mentalità inglese gioire quando si è avanti 3-0», spiega lâex difensore del Liverpool. In Inghilterra ti insegnano che si deve rimanere concentrati fino allâultimo minuto. «Ma quella notte â continua â ricordo abbracci e applausi come se avessero già vinto la partita. Non dico che celebrarono la vittoria, ma câerano evidenti segnali».
Steven Gerrard ricorda: «Quando sono rientrato nello spogliatoio, ero cotto. Ho pensato, âqueste stronzette (il termine in francese è salopes, ndr) credano che sia finita. Ma si sbaglianoâ. Ero senza parole, furioso per lo spettacolo che avevamo dato e ricordo il sorrisino di Gattuso».
Gerrard sostiene di aver visto lâitaliano battersi il petto (lo conferma anche Dhorasoo nel suo articolo), sorridere nellâangolo, fare il pugno della vittoria in direzione degli spalti. âChe andasse a farsi fottere. Per me, Gattuso è solo uno sbruffone, uno con la lingua. Usa la bocca in modo aggressivo, ma in realtà fa paura come un gattino. Funziona solo per i suoi tifosi. Per il teatro».
Jamie Carragher non la pensa allo stesso modo: «Certo, ho visto Gattuso fare gesti verso gli spalti. Ma chi potrebbe biasimarli? Se fossi stato in testa 3-0 a fine primo tempo, avrei fatto la ruota da solo».
BenÃtez è lâultimo a tornare nello spogliatoio. Si mette in contatto col suo vice: «non ho sentito il Milan festeggiare, li ha sentiti Alex Miller (uno dei suoi collaboratori, ndr). Sì. Ha detto ai nostri giocatori che stavano celebrando la loro vittoria. à stata una buona cosa per noi. »