10 milioni di euro (originariamente 18) sono l’ammontare della clausola rescissoria presente nell’ultimo contratto firmato da Sergio Conceiçao col Porto, che scadrà nel 2024. Il Napoli ci pensa e la Gazzetta dello Sport, nell'edizione online, prova a spiegare i motivi positivi e negativi che potrebbero nascondere questa trattativa:
Un importo che ragionevolmente intimorisce chiunque provi ad avvicinarsi all’allenatore, ma al tempo stesso è un ostacolo che può essere aggirato. La figura chiave in tal senso è Jorge Mendes, che ha già discusso in via preliminare con De Laurentiis della possibilità che il tecnico possa trovare il modo di liberarsi dal club portoghese. Oltre alla mediazione dell’agente, i rapporti umani tra Conceiçao e il presidente Pinto Da Costa sono ottimi e il senso di riconoscenza per i nove trofei conquistati in sei anni potrebbe prevalere sui vincoli legali.
Conceiçao, però, è ambizioso. Vuole misurarsi in un contesto di spessore ancora maggiore, magari in uno dei principali campionati. In particolare desidera una squadra in cui, a differenza del Porto, non deve temere di perdere i migliori talenti della rosa al termine di ogni stagione. Il Napoli non sarebbe in grado di garantirgli una simile stabilità perché davanti a offerte irrinunciabili non esistono incedibili. Poi c'è il modulo, il 4-4-2 ha poco a che vedere con la verticalità del 4-3-3 del Napoli campione.
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