Arriva dall'azienda Balocco il 'panettone del Napoli'. Sul sito ufficiale dell'azienda c'è anche la scheda del prodotto e la lista degli ingredienti: farina di frumento - gocce di cioccolato fondente 17,4% [zucchero - pasta di cacao - cacao magro - burro di cacao - emulsionanti: lecitine (di soia)] - burro - uva sultanina 9,3% - tuorlo d'uova fresche - zucchero - lievito naturale - emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi (di origine vegetale) - sciroppo di zucchero invertito - sale - latte scremato in polvere - aromi. Può contenere tracce di frutta a guscio e arachidi.
La Balocco è un'azienda di Cuneo e la scelta di De Laurentiis di concedere il logo Napoli non è piaciuta per niente non solo ai tifosi, che commentano l'accaduto negativamente in giro tra i forum ed i social network, ma anche al portale Insorgenza.it. che, a firma di Salvatore Vella scrive:
Aurelio De Laurentis per Natale ha pensato bene di fare un bell’omaggio alla città di Cuneo. E già perché il presidente della squadra azzurra ha appena lanciato sul mercato il “Panettone ufficiale del Calcio Napoli”. Per i consumatori più attenti, quali siamo noi insorgenti e i nostri amici di “Compro a Sud”, però, vedere il marchio Balocco e la “ENNE” del Napoli sulla stessa scatola, non solo è una presa in giro, ma addirittura l’ennesimo “pacchero” alla città , ai nostri prodotti, alle nostre specificità . Ma a Don Aurelio, si sa, è il profitto che interessa: il presidente del Napoli, infatti, ha ceduto alla Balocco, azienda per altro che – beffa delle beffe – sponsorizza la Juventus, l’utilizzo del marchio della Società Sportiva Calcio Napoli. Come se non bastasse, la Balocco, azienda italiana specializzata nei dolci da forno, ha sede legale a Fossano in provincia di Cuneo, quindi in Piemonte. E francamente a noi sembra una presa in giro addirittura doppia: anzitutto perchè i panettoni non vengono prodotti da una azienda che si trova in Campania (e quindi trattasi dell’ennesima operazione commerciale del Calcio Napoli che non dà lavoro nè provoca indotto a nessuno dei nostri conterranei) ma ci risulta incomprensibile la scelta di un’azienda nordica sponsor dei Gobbi, dal momento che negli ultimi anni, proprio per aggirare l’acquisto di prodotti nordici, molte aziende meridionali si sono messe a produrre panettoni artigianali di altissima qualità e dolci natalizi sicuramente più tipici, che raccontano la nostra identità molto meglio. Senza contare che il fatto che l’azienda produttrice ha sede legale al Nord, fa sì che l’iva e le altre imposte verranno versate al Nord (e purtroppo invece è facile immaginare che la maggior parte dei prodotti verranno venduti nel meridione) Ulteriore beffa per i tifosi è che comprando il panettone alla modica cifra di 7 euro circa, attratti dalla N del Napoli e dalla sciarpina della squadra in omaggio, molti magari crederanno di aiutare l’economia locale. Dopo il cinepanettone, insomma, Don Aurelio adesso ci offre proprio il panettone: entrambi non porteranno un solo vantaggio a noi meridionali, ma tant’è. Il consiglio, ovviamente, è di non comprarlo. Di boicottarlo. E di far sentire al presidente del Napoli che certe cose, qui al Sud, non siamo disposti ad accettarle più senza aprire bocca.
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