Il mondo dei social che gira intorno alla SSC Napoli andrebbe fatto analizzare per certi versi anche ad uno strizzacervelli. Aprendo Twitter trovi davanti un mondo di cui ne ignoravi la conoscenza. Tra congetture, ricette ad hoc da manager d'azienda navigati (salvo poi fare fatica a leggere una semplice bolletta della corrente elettrica) e teorie più disparate, è venuta fuori anche quella che vede colpevole Aurelio De Laurentiis di non aver messo un premio scudetto quando la squadra era in piena lotta. Una fake news di proporzioni bibliche he purtroppo ha trovato terreno fertile in coloro che vedono il patron del Napoli anche tra i responsabili della guerra tra Ucraina e Russia.
Vero, De Laurentiis non ha messo premi scudetto in questo rush finale ma non perchè non li ha voluti mettere come qualcuno vuole far credere. Al partito dei tuttologi Twitter e social in generale, va ricordato, per amore della verità e sempre nella trasparenza delle cose, che il Napoli in ogni suo contratto ha già previsto il valore del premio tricolore lordizzato sul quale si pagherebbero anche le tasse. Non c'è nessun 'fuori busta' o altro.
Fa sorridere l'idea di dover motivare ulteriormente una squadra che già prende lauti stipendi e ha già diritto a svariati premi (in ultimo c'è quello per il raggiungimento della Champions). Se stai lì per giocarti lo scudetto e non hai motivazioni, al di là del mero aspetto contrattuale ed economico, significherebbe avere davanti dei veri e propri mercenari.
Insomma la fake news di un Napoli non motivato a vincere lo scudetto perchè De Laurentiis non ha fissato i premi viene smontata. Al presidente si possono e si devono imputare tanti errori commessi nell'ultimo periodo, ma non si mettano in giro voci abbastanza fantasiose.
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