Un vero e proprio agguato, ideato e realizzato nei minimi dettagli per vendicare la Smart di un ultras del Napoli incendiata in passato dai tifosi dell’Inter. C’è questo dietro la chiusura della curva A dello stadio San Paolo in vista di Napoli-Empoli (in programma domenica 31 gennaio alle 15), disposta dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive (Casms) a causa “del comportamento aggressivo di un gruppo di tifosi partenopei durante l’incontro di Coppa Italia di martedì scorso con l’Inter, i quali hanno tentato di irrompere nel settore dello stadio riservato ai supporter nerazzurri”.
In realtà l’irruzione – secondo quanto apprende ReteNews24 – c’è stata ed è durata una manciata di minuti. Gli ultras del Napoli, una decina, sono riusciti ad entrare nel settore ospiti grazie a un percorso ricavato nei sotterranei dell’impianto sportivo di Fuorigrotta, a testimonianza dell’estrema facilità che si ha nell’accedere al principale stadio sportivo di Napoli, come dimostrato lo scorso settembre dai tifosi polacchi del Legia Varsavia.
Una volta dentro il settore ospiti del San Paolo, i facinorosi hanno aggredito i “rivali” interisti prima di riprendere lo stesso percorso utilizzato per l’irruzione e dileguarsi tra la folla. Il bilancio è di alcuni tifosi milanesi che hanno riportato lesioni d’arma bianca, considerate non gravi.
Alla base di quello che può essere considerato un vero e proprio raid punitivo, c’è un episodio che la curva A napoletana non ha mai dimenticato: negli anni scorsi, durante alcuni scontri registrati all’altezza di Caianello (Caserta) tra le opposte tifoserie, l’auto di un ultrà partenopeo – una Smart – venne data alle fiamme dagli interisti. Un vero e proprio affronto che i tifosi nerazzurri non hanno mai perso occasione di ricordare. Così tutte le volte che hanno occupato il settore ospiti del San Paolo, tra sciarpe, stendardi e vessilli nerazzurri, hanno provocato gli ultrà napoletani sventolando una bandiera con il simbolo della casa automobilistica tedesca.