Ultime coronavirus - Quanto sta accadendo tra Pavia e Mantova ne è la prova: abbiamo medici eccezionali in un sistema globale discutibile, in tanti casi marcio. Eâ stato normale mandarli a morire senza protezioni, come per la Cina ritardare di 2 settimane la comunicazione della sequenza del genoma o per lâOMS ripetere il 14 gennaio, a contagio diffuso, quanto affermava lâautorità cinese: ânon ci sono trasmissioni da uomo a uomoâ. Il 21 febbraio ancora dicevano che gli asintomatici non erano fonte di contagio.
Secondo quanto riferisce affaritaliani.it:
"Lâautonomia di pensiero e una buona dose di coraggio e responsabilità , unita a molta competenza in un mare di mediocrità , porta oggi alcuni centri medici a raccontare la loro terapia di successo contro il Covid 19: la sieroterapia. Si, perché in alcuni ospedali non si verificano più decessi per Covid da un mese e il Coronavirus sparisce dopo un trattamento che va dalle 2 alle 48 ore, eliminando ogni traccia di sintomo. Wow, direte, e come mai non lo dicono in tv e non se ne sente parlare? âNon abbiamo un decesso da un mese. I dati sono splendidi. La terapia funziona ma nessuno lo saâ, racconta entusiasta ma con una vena di sarcasmo Giuseppe De Donno, direttore di Pneumologia e Terapia intensiva respiratoria del Carlo Poma di Mantova. In questo strano cortocircuito tra scienza, politica ed informazione accade infatti altro. âTutti i giorni in tv â, dice De Donno, âascoltiamo chi negava che il Coronavirus potesse arrivare in Italia o parlava di influenza o che colpiva solo gli anziani. Gli unici che ci capiscono qualcosa lavorano ventre a terra dal primo giorno dellâepidemia e non hanno il tempo di vivere in televisione. Hanno inventato questa terapia fantastica ma purtroppo lo spazio avuto fino ad ora sui media è esiguoâ. Sono circa 80 i pazienti del Carlo Poma di Mantova curati con successo, tra loro anche una donna incinta di nome Pamela, uscita dal Covid in poche ore. Tra i medici del Carlo Poma guariti câè chi dona il sangue, come il dottor Mauro Pagani, direttore della Plasmaferesi: âOra sto bene e voglio aiutare chi ha bisognoâ. Funziona così. âChi dona deve essere sano, guarito dal Covid e ad avere degli anticorpi neutralizzantiâ, racconta il direttore di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Massimo Franchini. âSi prelevano 600 ml di plasma, da cui si ricavano 2 dosi da 300 ml ciascuna. Il protocollo prevede 3 somministrazioni. Dopo la prima somministrazione câè un monitoraggio clinico di laboratorio e nel caso di mancata risposta câè la seconda somministrazione e così di seguito. A distanza di 48 ore lâuna dallâaltra. La compatibilità per il plasma viene fatta sul gruppo sanguigno. Se il vaccino, che non abbiamo, ti farebbe produrre gli anticorpi, questa che è un immunoterapia passiva trasferisce gli anticorpi dal guarito al malato. Il paziente non produce nulla e non crea nulla. Ma funziona per salvarloâ".