Ultimissime Calcio Napoli - A â1 Football Clubâ, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dellâintervista.
Mister Trotta, partirei con un commento sulla finale di Coppa Italia di ieri. Finalmente un percorso netto e concretizzato da Vincenzo Italiano, che con il suo Bologna batte il Milan e si aggiudica la Coppa Italia.
"Ho apprezzato molto quello che ha fatto Vincenzo Italiano durante tutta la sua carriera, la vittoria di ieri è stata il coronamento di un gran lavoro fatto. Questa volta sì, finalmente ce lâha fatta, perché è vero che non sia scontato arrivare in finale così spesso, ma vincere un trofeo è unâaltra cosa. Vincenzo se lâè meritata, è stato un epilogo giusto: una finale e una vittoria assolutamente meritate.
Il Bologna ha dimostrato di essere allâaltezza, ha fatto un grande percorso e veder vincere una piazza meno abituata a festeggiare è sempre bello. La squadra è stata rivoluzionata con le cessioni di Zirkzee e Calafiori e lâaddio di Thiago Motta, ma ha giocato benissimo sia in campionato che in Coppa Italia ed in Champions. à stato fatto un lavoro enorme. à vero che questa vittoria è figlia anche di una programmazione portata avanti negli anni dal club con Sartori, ma questa è una squadra costruita a immagine e somiglianza dellâallenatore. Grande Italiano, grande Bologna e anche grande il direttore":
Vincenzo Italiano è pronto per il salto in una big?
"Sì, sì, assolutamente. à pronto. Ha unâidea di gioco bella da vedere e che porta risultati. Lo stesso si può dire per Palladino, che è giovanissimo ma ha fatto giocare la Fiorentina in modo spettacolare. Quando hai idee e riesci a trasmetterle, qualsiasi squadra può accoglierti e darti fiducia".
La finale di Coppa Italia è stata la sublimazione del percorso di crescita di Vincenzo Italiano, ma dâaltro canto ha rappresentato il pessimo epilogo di una stagione disastrosa per il Milan. à dâaccordo?
"Bravissimo. à proprio lâopposto del Bologna. Anche se sei una società importante, hai grandi campioni e fai un gran mercato a gennaio, se mancano motivazioni e programmazione, non vai lontano. Alcuni calciatori sembrano ormai privi di stimoli, e queste sono cose che si possono capire solo da dentro. Però il risultato è chiaro: la programmazione è stata completamente sbagliata e ne è derivato un epilogo stagionale negativo. Non basta avere i campioni, serve un progetto. Questo è lâesempio lampante di come due realtà agli antipodi per investimenti e mentalità abbiano ribaltato i pronostici, grazie soprattutto alla guida tecnica. Gli allenatori questâanno sono stati determinanti".
Mister, adesso le chiedo: è più difficile affrontare la Lazio, in corsa per un posto in Champions League, o il Parma, inaspettatamente risucchiato nella lotta per non retrocedere?
"Sono due partite difficilissime, sia per il Napoli sia per lâInter. Oggi do un piccolo vantaggio allâInter, che fino a due settimane fa sembrava aver perso il campionato e ora, oltre ad essere in finale di Champions, è di nuovo in corsa per lo Scudetto. Quindi, paradossalmente, ha meno da perdere. Il Napoli invece, dopo il pareggio col Genoa, potrebbe aver avvertito una certa pressione, è stato destabilizzato. Non dico che pensassero già di aver vinto lo Scudetto, ma sicuramente si erano fatti unâidea. Quel pareggio ha cambiato un poâ le dinamiche. Detto ciò, il Napoli ha tutto per andare a Parma e vincere. Conte ha detto bene: il bonus era il pareggio, ed è stato giocato. Ora non si può più sbagliare".
Nel calcio, lei lo sa bene, le motivazioni e lâaspetto mentale contano spesso più di quello fisico. Come crede stiano vivendo questo momento i ragazzi di Antonio Conte, dopo il pareggio col Genoa?
"Secondo me sono un poâ destabilizzati. Non era un risultato atteso, ma allo stesso tempo sono ancora in corsa e tutto dipende da loro. Mancano due partite, entrambe alla portata del Napoli. Serve mettere tutto in campo. Non credo siano demotivati, ma la situazione ora è delicata: non si può più sbagliare, nonostante il Parma sia un avversario molto ostico".
Quando si ha lâallenatore largamente più pagato della categoria, almeno le motivazioni non dovrebbero mai mancare. O sbaglio?
"No, non sbagli. Le motivazioni non devono mai mancare, soprattutto per lâimportanza dellâobiettivo. Lo Scudetto di due anni fa con Spalletti era stato meritato e preventivato grazie al percorso fatto: la città era preparata a quella vittoria già da diverse settimane. Questâanno invece la sensazione è diversa, anche in città : prima della partita col Genoa non sembrava ci fosse la convinzione di poter vincere lo Scudetto. à come se lâInter, inciampando, ti avesse messo lì, ma non eri pronto ad approfittarne fino in fondo. Però spero che in queste ultime due partite il Napoli faccia i punti necessari, e che accada ciò che deve accadere. Perché, a prescindere dal resto, lâInter e il Napoli hanno fatto entrambi un grande campionato".