A â1 Football Clubâ, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex compagno di squadra di Antonio Conte alla Juventus. Di seguito, un estratto dellâintervista.
Lei ha giocato con Antonio Conte alla Juventus. Era già un leader? âSi. Quellâanno che io feci parte della prima squadra, nellâultima stagione alla Juve, divenne capitano. Lippi scelse lui come capitano, aveva delle doti da leader già da calciatore. Essere capitano di quella Juventus non era da tutti. Câerano Peruzzi, Zidane, Del Piero, Deschamps... Il calcioâ
Tutti i calciatori allenati da Conte raccontano di allenamenti estenuanti. Anche quando era un calciatore si allenava con una simile intensità ? âCome preparatore avevamo Ventrone. à stato il primo, da ex marine, a portare un allenamento molto duro. Negli anni, infatti, ha lavorato con Conte. Per allenamenti duri intendo un percorso intorno alla pista stile marines, con le ruote e le salite. Câerano dieci o quindici minuti di addominali. I test atletici erano personalizzati e, dunque, non si poteva barare. Facevamo dieci volte i mille... Già con Ventrone câera gente che stava male. Dunque, Conte riprende questa preparazione e pretende tanto, ma i risultati si vedonoâ
Dovremo aspettarci un Napoli meno sulle gambe? âSicuramente un Napoli che correrà molto, è una garanzia per le squadre di Antonio Conte. Quando allenava la Juve, anche con il 3-5-2 câera un gioco importante. Pertanto, questo tipo di atletismo non è a discapito del gioco. Mi auguro che al Napoli possa realizzare tutto quello che ha in menteâ
Sarà un 3-5-2 o un 3-4-2-1 il modulo di Antonio in azzurro? âNon saprei. Il mister è stato fermo nellâultimo anno e mezzo e non so quale modulo impiegherà . Sarò sicuro che sceglierà un sistema di gioco congeniale alla squadra. Kvara? Nelle due sottopunte dietro un centravanti, Kvaratskhelia potrebbe esprimersi ottimamente. Credo possa essere una posizione congeniale a luiâ
Di Lorenzo può ricucire lo strappo con la società ? âDa quello che ho sentito, si percepisce una rottura tra il calciatore e la società . Lâunico paciere può essere il tecnico, affermando la volontà di trattenere Di Lorenzo e convincendo il giocatore della sua centralità nel progetto. Società ed entourage del capitano potrebbero ammorbidire le rispettive posizioni. Tuttavia, anche a me è capitato di partire poco motivato in alcune stagioni e, essendo quello del calciatore un ruolo dipendente dalle motivazioni, questo ha inciso sulle prestazioniâ
Nel modulo di Conte ci sarebbe posto per Lobotka? âNel 3-5-2 ci sarebbe sicuramente posto. Con Spalletti abbiamo ammirato un giocatore incredibile. Si parla tanto dei calciatori, anche se lo si fa poco in relazione allo slovacco. Quello che ha fatto la passata stagione, con Luciano, è stato importantissimo. In un centrocampo a tre, con Antonio Conte, Lobotka può starci benissimoâ
Crede davvero alla possibilità che Chiesa lasci la Juve? âPuò succedere. à un giocatore forte, ha mercato. Può essere ceduto soprattutto se Motta ha idee diverse. Dâaltronde, Federico è un giocatore che, quando è in forma, è devastante, anche se catalizzatore del gioco della squadra. Bisogna anche considerare che Chiesa è un calciatore che esige una particolare gestione e, dunque, Motta potrebbe decidere di farne a meno anche per questo motivo. Un esterno che interessa a Roma e Napoliâ.