Calciomercato Napoli - Oggi per il Napoli è stata la giornata di Hamed Junior Traorè: in mattinata l’ex Sassuolo ha svolto le visite mediche a Villa Stuart, mai come stavolta fondamentali e dall’esito non scontato perché il classe 2000 lo scorso anno si è fermato a causa di un infortunio al piede, a inizio dicembre poi ha contratto la malaria e si è ristabilito da poco e prima di ufficializzare il suo arrivo in maglia azzurra in prestito con diritto di riscatto fissato a 25 milioni dal Bournemouth.
di Ilario Covino
Il suo in Italia è un ritorno perché, oltre che con il Sassuolo, dal 2015 al 2019 ha vestito la maglia dell’Empoli, la prima società a puntare sull’ivoriano. E per conoscerlo meglio abbiamo intervistato chi ha condiviso con lui proprio quei primi anni in Italia. Si tratta di Alessandro Giacomel, all’Empoli dal 2015 al 2019 e portiere classe ‘98, che fino alla scorsa stagione ha difeso i pali della Virtus Verona in Serie C, oggi fermo in attesa della piazza giusta dalla quale ripartire.
Ciao Alessandro, che ragazzo è Traoré?
“Caratterialmente è semplicemente perfetto, molto timido, tranquillo, un ragazzo d’oro. Mi ricordo quando arrivò all’Empoli da sotto età e capii subito di avere di fronte a me un fenomeno".
Che squadra era quell’Empoli?
"Noi eravamo già una squadra forte e lui giocava con noi che eravamo due anni più grandi di lui, l’Empoli ha sempre puntato molto sul settore giovanile e ci tengo a sottolineare che quello era un gruppo forte, quindi non era semplice giocare avendo due anni in meno. In quelle stagioni, abbiamo perso una finale con gli allievi e una Viareggio ma abbiamo eliminato squadre come Inter, Juve, Lazio…".
Come si è ambientato ad Empoli?
"All’inizio era un po’ timido ma è normale pensando anche al suo percorso di vita, venire da così lontano, catapultato in posto diverso dove non conosci la lingua hai abitudini diverse non sono cose scontate e serve tempo per abituarsi, soprattutto quando si è molto giovani. Noi poi eravamo molto legati all’epoca, avendo due anni in più gli ho fatto un po’ da chioccia".
Che giocatore è, in che ruolo può dare di più?
"Lui ha fatto tanti ruoli ma come caratteristiche, per me il ruolo in cui può dare di più e sicuramente quello la mezzala e il trequartista. Ha tutto per farlo ad alti livelli, qualità tecnica, è rapido di testa, tanta corsa, bravo negli inserimenti. Se gioca da centrale di centrocampo invece naturalmente può andare più in difficoltà ma poi in campo non si ferma mai! Se perde palla è capace di rincorrere l’avversario anche fuori dal campo (ride ndr). In questi anni l’ho seguito ed è in continua evoluzione ma la sua più grande qualità è che lui con una giocata ti può stravolgere una partita. Deve avere la possibilità di poter incidere e di poter far male agli avversari".
Di grandi giocatori ne hai visti tanti ad Empoli, è il giocatore giusto per sostituire Elmas?
"In quegli anni ad Empoli c’erano grandi giocatori anche in prima squadra. Mi sono allenato con tanti che oggi giocano nel Napoli come Mario Rui, Di Lorenzo, Zielinski che è un vero fenomeno, destro e sinistro erano lo stesso piede, una qualità straordinaria, magari potrebbe giocare insieme con Traorè, sarebbe un centrocampo perfetto".
Vi sentite ancora?
"Nell’ultimo periodo meno, però ogni tanto ci scriviamo su Instagram. L’ho contattato quando ho saputo del problema della malaria ma mi ha detto che stava recuperando e non vedeva l’ora di tornare in campo. Ancora non gli ho mandato un messaggio di in bocca al lupo per la sua nuova avventura al Napoli ma lo farò sicuramente".
Cosa ti aspetti da lui al Napoli?
"Sono sicuro che riuscirà a ritagliarsi il suo spazio, come ho detto è un grande talento, uno di quelli che passa di rado, ha solo bisogno di sentire fiducia attorno a lui e di sentirsi importante per dimostrare tutte quelle che sono le sue qualità e forse è quello che gli è mancato in Inghilterra, sulle sue qualità però non si può discutere".
Nel tuo futuro invece cosa c’è?
"Dopo il mio periodo alla Virtus, ora sono fermo, onestamente non riesco a capire ancora il reale motivo perché conosco il mio valore e sono consapevole di meritare un club che creda in me. Sono fiducioso per il futuro e credo che di qui a breve possa sbloccarsi la situazione. Il calcio è la mia più grande passione e ciò che amo fare e sono certo che presto tornerò tra i pali".