Ultime calcio - Mario Sconcerti è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, iniziando da considerazioni sulla possibile rinuncia a Pjanic da parte della Juventus di Sarri:
Sconcerti
"Credo che Pjanic sia una cosa molto chiara per Sarri, lo considera, a torto o ragione, lento. Più che come gioco, proprio come pensiero. Il suo regista di riferimento è un giocatore alla Jorginho che fa di prima il passaggio corto e ne mette insieme 200 a partite. Pjanic invece ama giocare, alza la testa, si guarda intorno e solo poi dà il pallone. La posizione di Sarri è chiara: non è il suo regista, quello può essere Jorginho o Bentancur. L'uruguayano gli piace molto, poi se prenderanno Tonali, questo può giocare dove vuole e stare anche dietro a qualche titolare, come succede spesso ai giovani che vanno alla Juventus. Mi è meno chiara invece la posizione della Juve, un giocatore considerato tra i migliori centrocampisti europei fino all'8 marzo e che tu vuoi dare via per avere Arthur che però continua a rifiutare il trasferimento. Io uno come Pjanic lo prenderei stasera, e la soluzione mi sembra troppo semplicistica".
Come sta andando la miscela Sarri-Juventus?
"La Juve vista contro l'Inter fu molto sarriana, quello è stato un discreto punto d'avvicinamento. Arriva un momento però in cui il modello è fine a se stesso, ora è tempo dei risultati: se li fai sei un maestro, sennò vai a casa. Per questo sono sorpreso in parte dalla decisione su Pjanic: Arthur è un ottimo giocatore ma quest'anno ha giocato solo quattro volte dall'inizio. Una società come la Juventus va difficilmente dietro alle scelte dell'allenatore: certamente ad ora non si deve dubitare dell'accordo, ma io noto che si sta confermando un allenatore che ancora deve cominciare a fare risultati e che in un mese e mezzo li otterrà o meno".Come si pone Cavani nell'Inter di Conte?
"Cavani non è un centravanti classico, parte da lontano. Secondo me Conte parte già per inserirlo al posto di Lautaro: credo che il progetto sia la coppia Cavani-Lukaku, con il primo che si muove di più".Si parlava di Mertens, ma Cavani anche fisicamente, è diverso.
"Può sembrare un paradosso, ma le caratteristiche sono le stesse, cambia solo il passo. Uno è breve, l'altro lungo, ma entrambi partono dall'esterno per accentrarsi e aiutano la strada. Per me Mertens era previsto come terzo attaccante. Cercheranno uno agile, brevilineo, che porti profondità e rapidità per completare il reparto".