Oggi sul Corriere della Sera una bella intervista a Mauro Sandreani, attuale collaboratore di Antonio Conte al Napoli ed ex calciatore e allenatore. L'occasione sono i 50 anni di anniversario dal 13 settembre 1975, data in cui si giocò la partita tra Roma e New York Cosmos in cui a Sandreani toccò marcare Pelé (in foto).
"Ma no dai, non sono mica passati 50 anni... Cinquantâanni che ho strappato la maglia a Pelé? Ricordo tutto di quella sera. E sì, ok, il mito andava visto. Ma andava pure marcato, eh. Iniziai in panchina, non ero un titolare di quella Roma. Poi, lâimprevisto. Si fa male Morini. Rientriamo negli spogliatoi allâintervallo, Liedholm con quel modo tutto suo mi si avvicina e con voce bassa mi fa âragazzo, adesso lo marchi tu quello lì, ok?â. Non ebbi il tempo di capire.
Andò alla grande. Per me non era unâamichevole. Io mi giocavo tutto, non avevo voglia di brutte figure. Pelé lo capì subito, non era serata di spettacolo, di tocchi e di tacchi. Vincemmo 3-1, non ci fu partita. Gli arrivarono pochi palloni, non fece granché. Però è lì che vedi il campione. Si adattò al tipo di match. Parlava tantissimo coi compagni, che non avevano grandi qualità , un allenatore in campo. Per tutto il tempo ripeteva ai suoi âeasy, easy, easyâ. Come a spiegare âgiocate facile, facileâ. In Italia non erano mica gli anni della marcatura a zona, neppure per un avanguardista come Liedholm. Feci con O Rei più o meno quello che anni dopo fece Gentile con Maradona".
A fine partita Pelé fu travolto, câera chiunque in campo. Lâoccasione non poteva sfuggirmi. E riuscii a scambiare la maglia con lui. Anzi no, gliela tirai via dalle mani. Era frastornato, non capiva nulla. Presi la sua da una mano e nellâaltra consegnai la mia. Ero troppo felice. Tornai negli spogliatoi, Liedholm mi disse sorridendo: âLo sapevo che lo avresti marcato beneâ.
Lâho tenuta per anni, poi la diedi in beneficenza, non so che fine abbia fatto. Era fantastica. Noi in quel periodo avevamo le divise di lana. Quella dei Cosmos era leggerissima, un tessuto stupendo, con numeri grandi e nomi in evidenza. Insomma, tutte cose che da noi sarebbero arrivate 15-20 anni dopo.
Non ho mai più rivisto Pelé. Però quellâ âeasy, easy, easyâ mi pare di sentirlo ancora adesso. Mi resta una foto, che tengo appesa in casa.