Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione âA Pranzo con Chiarielloâ è intervenuto il commentatore Radio Rai Francesco Repice. Di seguito le sue parole:
«Sono stato eletto ad un qualcosa che non sapevo. Mi chiedevo: cosa ho fatto? Sono innocente! (ride; ndr). Per carità , sono contentissimo di questo. Con la città di Napoli ho un feeling particolare, i miei genitori mi dicevano che sono stato concepito al Vomero. Il calcio italiano si sta espandendo a macchia di leopardo per quanto riguarda i titoli e i successi che in passato sembravano destinati solo a determinate squadre. Oggi in Seria A câè solo una squadra veramente forte che è il Napoli, mentre le altre squadre partono dietro. Lâaltra sera ho raccontato la partita tra Juventus e Inter. Tutti mi parlavano di una partita-spettacolo, ma dal mio punto di vista queste partite non vengono giocate con la giusta attenzione e tecnica. La sera ho visto la partita del Napoli. Parliamoci chiaro: la differenza tra il Napoli e le altre squadre della Seria A è importante, anche se non abissale Manchester City-Napoli? No, commenterò la partita tra Juventus-Borussia Dortmund e dopo dovrò occuparmi di un problema agli occhi, quindi dovrò pensare alla cura di me stesso. Ci sarà spazio e tempo per commentare una partita del Napoli, ma dipenderà anche da qualcuno più grande di me. Forse sbaglierò e sarò il solo al mondo a dirlo, ma non ho una grande passione per il calcio inglese e la Premier League. Mi piacciono gli allenatori forti che hanno la capacità di farsi comprare i giocatori come dice Fabio Capello. Il Manchester City ha un portiere che para con i piedi e un centravanti che sembra provenire dallo spazio. Loro sono i più forti, Guardiola è tornato al modo di giocare di qualche anno fa. Qualcuno dice che Guardiola ha allenato squadre forti e con giocatori forti, ma, anche se voglio bene ai miei nonni, con loro non vinco la Champions League. Ho una venerazione per Diego Armando Maradona. Francesco Totti ne parlava dal punto di vista calcistico, io lo considero un punto di riferimento come uomo per la sua onestà e per il fatto che non si nascondeva dietro a nulla. Maradona aveva una genialità intrinseca unica, al di là della sua cultura di base. Lui è stata una rivelazione per tutti.»