Notizie Calcio - Michel Platini, ex giocatore della Juve, ha rilasciato una intervista ai microfoni dell'edizione odierna di Repubblica: "
Non le viene mai voglia di tornare davvero? Le istituzioni mondiali del calcio la fecero fuori, ma dalle accuse è stato assolto completamente.
"Tutto finito: mi resta l’ingiustizia subita e me la tengo. Conosco i dirigenti di ieri e di oggi, tutti uguali, Ceferin e Infantino sono niente, pensano solo ai soldi. Hanno creato una nuova Champions League stupida, troppe partite. Io volevo che il governo del calcio fosse affidato ai calciatori, a chi ne sa davvero".
C’è ancora tempo?
"Non lo so, me lo auguro. Come giocatore, allenatore e dirigente ho sempre cercato di fare bene, di aumentare il divertimento nel football e la base di chi lo pratica. Oggi, questo sport è in mano a dirigenti senza storia e ad allenatori fissati con la tattica. Invece, bisogna dare il pallone a un bambino come diedero un pianoforte a Mozart".
Manca fantasia?
"Del tutto! I numeri dieci non nascono più. Gli allenatori sanno solo mostrare una lavagnetta piena di schemi, disegni, movimenti e frecce. Ma fateli giocare in libertà, ’sti ragazzi! Quelli della mia generazione sapevano sempre cosa fare in campo: al limite, come capitava a me e Boniek col Trap, si chiedeva di attaccare di più. E il pubblico era contento".
Il pubblico non potrà mai dimenticarsi di lei.
"Ho segnato tanti gol, per questo a Torino mi vogliono ancora bene".
Pensa che Thiago Motta sia l’uomo giusto per ripartire?
"Come tecnico ne so poco, come giocatore era molto forte. Questo, comunque, è il tempo di risanare, non di sognare. Per comprare servono soldi, e tutti ormai costano troppo".
Vogliono dare il 10 a Yildiz.
"Mi spiace, non lo conosco"
Sulle maniche della maglia di chi gioca in Champions, c’è ancora la scritta “Respect”: la volle lei, come presidente Uefa.
"Spero non sia l’unica cosa che resta di Michel Platini. E spero che ci sia sempre autentico rispetto dell’avversario, non solo a parole".
Ha visto? Forse la Super League la faranno davvero.
"Mi sembra un male inevitabile, però è importante che i giudici europei abbiano stabilito che non potrà organizzarla una lega privata. Chi comanda vuole giocare da solo, ma questo non è calcio".
Il nostro lo segue? Le piace?
"Siete tornati forti a livello di club, l’Atalanta mi piace molto, anche il Bologna ha fatto benissimo, invece la vostra Nazionale è fuori da due mondiali, anche se a sorpresa avete vinto l’Europeo".
E il prossimo, chi lo vince?
"Da quello che vedo da casa mia, Cassis, un posto piccolo e lontano, mi sembra che Francia, Portogallo e Inghilterra abbiano qualcosa in più".
L’ha divertita la finale di Champions?
"Eh, tanto alla fine vince sempre Ancelotti. Forse perché è bravo, voi che dite? Però non credo che vincerebbe la Champions League se, invece del Real Madrid, guidasse il Nancy".
Nascerà mai un altro Platini?
"Tutto cambia, tutto passa, anche se dentro di noi ci sembra di avere sempre vent’anni. Eravamo ragazzini di strada, a differenza dei giovani giocatori di oggi che sono formati in ogni dettaglio, addestrati alla perfezione, però a me sembrano tutti uguali. Non dico che non si giochi bene, ma forse alcuni tra noi erano meno prevedibili. Bisogna sempre credere nel talento puro. Inoltre, la mia generazione rispettava i contratti, adesso invece quei fogli di carta non contano niente".