Maurizio Pistocchi, giornalista, è intervenuto ai microfoni de "I Tirapietre", sulle frequenze di Radio Amore Campania:
"Il campionato si deciderà all'ultima giornata, peccato per il Napoli, adesso se la giocano solo le milanesi. Hanno perso cinque partite in casa, sono troppe. La Fiorentina dopo Napoli ha perso diverse partite? Italiano è un buon allenatore, poi i risultati dipendono da diversi aspetti. Ho visto la partita del Napoli con l'Empoli, è stato incredibile, in pochi minuti ha preso tre gol. De Laurentiis ha parlato nel modo giusto confermando l'allenatore, la qualificazione Champions è uno degli aspetti positivi. Poi Spalletti ha valorizzato diversi giocatori, Lobotka, Rrahmani, Zanoli, gente che non giocava.
Mertens? Non ha giocato come l'anno scorso, ma non è più un ragazzino. Il problema del Napoli è soprattutto il fatto di non avere una rosa con due giocatori intercambiabili, ha solo 14-15 calciatori di livello, va migliorata sicuramente la rosa per lottare per grandi traguardi. Il nostro calcio da tutta la vita vive nel mito di Italia-Germania 4-3, invece siamo un popolo di difensivisti che vorrebbero lucrare sul risultato. La partita tra City e Real è stata spettacolare, uno spot per il calcio europeo. Sentire dire da Massimiliano Allegri: "la gente se si vuole divertire vada al circo", è una cosa vergognosa. Bologna-Inter? Il portiere ha fatto un errore incredibile, ha regalato la vittoria ai padroni di casa. La forza di una squadra, comunque, non può dipendere da un calciatore solo. Di Lorenzo è forte, ma gli azzurri hanno perso cinque partite in casa a prescindere da lui. Il discorso è uno solo: questa squadra deve crescere in termini di qualità e personalità. Calcio italiano anni '90 superiore al calcio inglese? Si è giovato della rivoluzione di Sacchi, che stimolò tutti gli antagonisti. Il Napoli vinse la Coppa Uefa ed ogni anno aveva una squadra molto forte, come l'Inter, la Juventus degli anni novanta quando subentrò Lippi, andava forte anche in Europa. Tutto il movimento italiano era in crescita, adesso è in recessione dal punto di vista economico e delle idee.
Dopo Sassuolo-Juventus ho lanciato un sondaggio tra Allegri e Dionisi, tutti hanno scelto il tecnico dei neroverdi, ma se tu senti i giornalisti e le tv, nessuno ha il coraggio di dire quale può essere la strada. Dobbiamo guardare a Guardiola, al calcio importante, non possiamo tornare indietro agli anni settanta".