A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Bortolo Mutti, ex allenatore, fra le tante, di Napoli, Atalanta e Verona ed ex calciatore dellâInter. Di seguito, un estratto dell'intervista.Â
Mister Mutti, stasera per il Napoli è come una finale. Lei, una finale lâha giocata: Piacenza - Cagliari. Che tipo di partita si aspetta questa sera? Quale approccio tattico dovrebbe adottare il Napoli?Â
âCredo che serva un approccio giusto, equilibrato, consapevole della forza della squadra e anche del momento. à una grande opportunità , una vera prova di maturità , e penso che il Napoli sia in grado di affrontarla nel modo migliore. Riuscire a vincere questa partita significherebbe davvero chiudere un cerchio che, allâinizio del campionato, nessuno avrebbe scommesso di vedere chiuso in questo modo. Con tutto il rispetto e lâaffetto per Napoli, si pensava ad altre squadre come favorite, anche per via del programma di rinnovamento che il club stava affrontando. Invece va fatto un grande complimento a Conte e alla società : hanno fatto un lavoro incredibile.âÂ
Restando sul campionato, quali sono stati secondo lei i meriti del Napoli e, al contrario, quali i demeriti dellâInter?Â
âI meriti del Napoli sono legati soprattutto alla consapevolezza e alla determinazione, ma anche alla cocciutaggine di Conte, di puntare su un profilo come Lukaku, che per me è stato il punto di svolta. Intorno a lui sono cresciuti giocatori molto importanti. Lâaltra grande forza è stata quella di mantenere un ritmo costante. Conte, da questo punto di vista, è un maestro: motiva, non molla mai, difende il gruppo. à riuscito a creare una squadra vera, dove il collettivo ha prevalso sulle individualità . Il Napoli ha mostrato una crescita continua e i frutti si sono visti. Solo il fatto di arrivare a questa partita con un punto di vantaggio sullâInter è già un risultato sorprendente, che nessuno avrebbe pronosticato a inizio stagione.âÂ
Quali sono le sue sensazioni sul futuro di Antonio Conte?Â
âà difficile dirlo da fuori, sai. à un poâ come la situazione di Gasperini a Bergamo: un giorno sì, un giorno no. Però alla fine, se guardo al campionato, vedo una società che ha dato tanto a Conte, lo ha protetto e gli ha messo a disposizione basi importanti su cui costruire. Il mio pensiero è che lâideale sarebbe rimanere, anche per portare avanti ciò che già si è costruito. Poi, certo, le sirene si sentono, le voci circolano.âÂ