Notizie calcio - Intervenuto in diretta sul canale Instagram di Sebastien Frey, Marco Materazzi, ex difensore dellâInter e campione del mondo nel 2006, ha parlato di diversi argomenti e come sempre non ha usato giri di parole. âQuanto odio la Juve sportivamente? Tantissimo" ha detto l'ex nerazzurro, che ha dedicato una puntura anche a Ibrahimovic: âà fortissimo, ma non al livello dei più forti come Messi e Ronaldoâ.
Poi si passa ai ricordi di una carriera, da quelli più belli come il gol alla Francia nella notte di Berlino (âHo pensato che li avevamo ripresi: quelli erano dei robot, andavano a 600 allâora. Lâultimo pallone al 120esimo lâho toccato io e lâho buttato il più lontano possibile e ho detto andiamo ai rigori. Il rigore per la Francia non câera? Acqua passataâ) a quelli più brutti come il 5 maggio: "Vorrei rigiocare quella partita. Gresko? Stavamo uscendo dallo stadio e lui disse âperché sono arrabbiati?â Di Biagio lo guardò malissimo e Gresko disse che era già la terza-quarta volta. Un anno perse scudetto, finale di Champions League e Supercoppa tedescaâ.
Poi gli anni passati in nerazzurro, dall'inizio (âIo dovevo arrivare lâanno prima al posto di Cirillo a Milano. Mi è andata bene, altrimenti a me e a Frey ci cacciavano (ride, ndr). Io stavo antipatico a tutti gli avversari, ma è normale. Ci sono poche squadre che odio al mondo, quelle che fanno le prepotenti: e invece amo solo lâInterâ) all'anno del Triplete: âEravamo fortissimi il primo anno di Mourinho, poi sono stati messi Lucio, Etoâo, Milito e Thiago Motta: eravamo 25, poteva giocare chiunque. Le ultime tre partite sono state decisive: Roma, con tutti contro, Siena e poi Madridâ.
Il comandante di quella super squadra era José Mourinho: âAlta e altra qualità . Era uno scudo, un amico, un padre e un fratello: si incazzava, faceva cazziatoni incredibili. Sapeva toccare le corde giuste, poi i risultati si sono visti. Io con lui ho smesso di giocare a calcio: il rapporto che avevo con lui era di fiducia e stima, sapevo che avrei potuto giocare anche solo una partita, ma avevo la sua stima". Il preferito tra i suoi ex compagni? "Eto'o è fantastico, è un fratello e lo ringrazierò a vita: mi aveva promesso la Champions e lâha mantenuta. Io lo amo. Io gli dissi di venire perché ce lâavrebbe fatta vincere: non credeva fossi io, chiese la conferma ad Albertiniâ.
A proposito di attaccanti: âRonaldo il Fenomeno è il più forte di tutti i tempi. Ho avuto la fortuna di non giocarci mai contro: solo col Milan, ma sapeva che io capivo le sue finte. Quando stava bene mi mettevo vicino a lui e facevo anche io 20 gol. Nella finale di Coppa Uefa per tutte le cose che ha fatto avevo mal di testa ioâ. E Balotelli? âà il numero uno, bravissimo ragazzo, ma ogni tanto dovevo dargliele: si presentò coi calzini del Milan. Lo dovevo picchiare, ma gli voglio bene. Non è una mâ¦a, è bravo, un bambinone. Il primo allenamento con noi ha provato a farmi tunnel, non è riuscito a passare: io e Cordoba gli abbiamo dato il ben servito".