Gianluca Luppi, doppio ex di Napoli e Venezia, ha parlato a Il Mattino:
Che allenatore era quel giovane Luciano Spalletti?
«Giovane, appunto. Ma anche molto preparato. Veniva dall'esperienza alla Sampdoria e fu bravo a gestire un'annata tutt'altro che facile, anzi».Cosa ricorda di quell'allenatore?
«Cercava di coinvolgere tutta la squadra. Voleva far sentire tutti importante e questa cosa ci piaceva molto».Come si relazionava a voi anche fuori dal campo?
«Il classico toscanaccio: molto divertente nell'approccio e sempre pronto a fare gruppo. Ovviamente parliamo di uno Spalletti che ai tempi era solo all'inizio della sua lunga e prestigiosa carriera».
In cosa lo vede diverso?
«Sicuramente negli anni si è adattato molto in base al materiale umano che ha avuto a disposizione. D'altra parte è sempre un tipo molto elastico. Ad esempio noto che con il Napoli ha trovato la formula perfetta, l'alchimia giusta con squadra e pubblico».
Nel 2001 è diventato un giocatore del Napoli, in serie B, e di quella squadra allenata da De Canio era anche il rigorista...
«Anche quello non fu un anno facile perché il Napoli cambiò tre presidenti. Però ho segnato per tre gare di fila, sempre dal dischetto. Non è una cosa che succede tutti i giorni a un difensore».