Ultime calcio - «A tratti è sembrato assistere ad un mio film, sembrava di vedere la Longobarda». Così lâattore Lino Banfi, celebre protagonista del film cult âLâallenatore nel palloneâ, ha commentato a La Presse lâeliminazione dellâItalia del ct Luciano Spalletti a Euro 2024 per mano della Svizzera. Lâattore pugliese ha poi rincarato la dose:
«Câé modo e modo, non si può parlare in campo con tutto quel casino, il giocatore non capisce quello che sta dicendo. Ma come si può giocare su questi argomenti così tristi, ci rattristiamo tutti? Vuol dire che nessuno ci ha capito niente di questa nazionale bisogna rifare tutto, tutto, tutto»
In questi giorni âLâallenatore del palloneâ compie quarantâanni e Banfi ha rilasciato una lunga intervista al Fatto Quotidiano in cui ha raccontato che molte battute sono venute da sole e non erano state scritte
«La scena finale, quando i due gemelloni, nel film dei capi ultrà , mi prendono sulle spalle per festeggiare, gli urlo: âMi avete preso per un coglione!â. âNo, sei un erroreâ. âNo, mi avete preso per un coglione!â..ecco, quella non doveva andare esattamente così»
Lâidea del film nasce grazie a Nils Liedholm
«Esatto; fu lui a parlarmi di Oronzo Pugliese, celeberrimo allenatore di calcio; celeberrimo per i suoi atteggiamenti particolari, le sue intemerate, le sue scaramanzie»
Era un personaggio colorito
«Si infilava nelle stanze dei calciatori per evitare la presenza di fidanzate, o si portava un gallo nascosto sotto il cappotto e lo mostrava in caso di vittoria»
Altro che colorite
«La domenica sera prendevo lâaereo per andare a Milano e ogni tanto su quello volo trovavo proprio Liedholm; una volta ci sediamo vicino. E lui: âTi ho visto, sei bravo. Hai mai fatto un fil su allenatoreââ. No. âSei di Puglia?â. Sì, mister. âVai a vedere Oronzo Pugliese: puoi girare un film su allenatore pazzoâ».
Le riprese durarono due settimane in Brasile con Gigi e Andrea. Ne avete combinate?
«Nulla»
«La questione vera era la paura; Gigi era un sacrestano e si appoggiava a me: âLino andiamo a mangiare, questo è un cialtrone e va con le donne, con chiunque. Gli dovessero attaccare qualcosa»
Ancora qualche aneddoto sul film
«In una scena del film incontro Ciccio Graziani alla fine della partita persa 4-0 dalla mia Longobarda contro la Roma. Lui mi guarda e mi batte quattro dita sulla testa pelata. E io: âTanto tra qualche anno sarai più pelato di meâ».
Graziani oggi è pelato
«Quando mi incontra mi manda affanculo: âHai lanciato la maledizioneâ»