Luca Marelli, ex arbitro, commenta l'operato dell'arbitro Guida in Torino-Juve:Â
"Torino – Juventus 0-1, arbitro Guida
I commenti che mi aspetto?
“Ma come può essere positiva la prestazione di un arbitro se scrivi quel che sostieni?“.
Ebbene, il concetto è sempre lo stesso: il giudizio sugli episodi prescinde totalmente dalla direzione nel complesso, tenendo conto dell’importanza della gara, dell’ambiente, delle rivalità e di mille altri parametri.
E’ la fondamentale differenza tra una valutazione arbitrale ed una valutazione giornalistica. Rispetto quest’ultima (e ci mancherebbe!) ma i parametri sono molto lontani tra loro: un 4 in pagella su un quotidiano sportivo può essere attribuito per una gara arbitralmente da 8.60 (molto positiva), un 7 per un 8.30 (molto negativa).
Guida, a mio parere, ha arbitrato benissimo, confermando l’impressione dell’ultimo anno e mezzo: un arbitro rifiorito grazie alla fiducia di Rizzoli che, non a caso, lo ha scelto per il secondo derby di stagione dopo quello (eccellente) di Milano. Ha ancora dei limiti (spesso fatica a mantenere gli occhi dritti in faccia ai calciatori) ma oggettivamente sta denotando una crescita che mi sta sorprendendo. E sono felice di essere stato smentito.
Nel giro di due minuti due proteste del Torino in area di rigore avversaria.
Al minuto 53, su un calcio d’angolo battuto dalla destra, contatto in area di rigore tra Matuidi e Belotti:
Posizione ineccepibile di Guida che vede e valuta il contrasto.
Belotti salta altissimo, Matuidi allarga leggermente il braccio destro ma il contatto pare lievissimo. Corretta, a mio parere, la scelta di Guida che lascia proseguire.
Sul VAR torneremo subito dopo il secondo episodio, avvenuto pochi secondi dopo.
Al minuto 54, sulla prosecuzione dell’attacco del Torino, Zaza finisce a terra dopo un contatto con Alex Sandro:
Anche in questa circostanza poco da aggiungere sulla posizione dell’arbitro: perfetta, e spostamento intelligente per trovare la miglior linea di visione del contrasto tra attaccante e difendente.
A differenza della fattispecie precedente, non mi trova d’accordo la scelta dell’arbitro:
La trattenuta di Alex Sandro non è momentanea ma inizia col pallone in possesso di Zaza e si conclude solo nel momento in cui l’attaccante del Torino cade a terra.
Accentua la caduta? Probabile ma ormai siamo abituati a questo malcostume, peraltro comune in tutte le aree di rigore ed a tutti i calciatori.
Si obietterà : “anche Zaza trattiene per la maglia Alex Sandro (per la precisione all’altezza del braccio destro)”.
Vero ma c’è un elemento fondamentale: il pallone è nel pieno possesso di Zaza e lo stesso attaccante non esaspera la trattenuta, peraltro non impedendo l’azione dell’avversario. In ogni caso Alex Sandro non si preoccupa minimamente del pallone (anche perché non ha alcuna possibilità di giocarlo, essendo lo stesso ben coperto da Zaza) ma solo di strattonare visibilmente l’avversario, provocandone la caduta.
Dal mio punto di vista, questo è un calcio di rigore piuttosto evidente ma, purtroppo, solo da moviola nella vigenza del protocollo attuale.
Si tratta certamente di un’azione irregolare ma nel pieno controllo dell’arbitro che, pertanto, non può essere invitato alla review poiché la scelta si basa sulla valutazione soggettiva dell’entità della trattenuta.
Ancora una volta ci tocca affrontare l’idea stessa del VAR: su questi contatti non vedremo mai una “on field review“, perlomeno fino a quando il protocollo riporterà la dizione di “chiaro ed evidente errore” che (ormai è palese per chiunque) è stata interpretata nel senso di episodi sfuggiti all’arbitro (come nei tantissimi tocchi di mano oggetto di VAR).
Sono del tutto concorde con chi sostiene che, per utilizzare al meglio lo strumento, prima o poi si dovrà mettere mano al protocollo ed intaccare anche quel concetto di soggettività arbitrale che sta esageratamente limitando una tecnologia potenzialmente straordinaria.
L’eccezione a questa affermazione?
Eccola: “alla moviola sembrano tutti rigori, ci sarebbero 10 interruzioni a partita“.
Vero fino ad un certo punto: al di là del fatto che una review di media a partita non sarebbe un dramma, altrettanto vero è che questi episodi, già oggi, non vanno visti con immagini rallentate ma a velocità normale proprio per avere un’idea precisa dell’entità di un contatto, di una spinta, di una trattenuta.
In questo caso è difficile pensare che, rivista con calma, un arbitro non ammetterebbe l’errore di valutazione. D’altronde sono esseri umani, no?
Chissà che, nel prossimo congresso IFAB, non si vada verso la direzione che sostengo da oltre un anno e mezzo…
Al minuto 70 l’episodio che determinerà il risultato finale.
Zaza sbaglia completamente un disimpegno verso il proprio portiere, Ichazo tenta il recupero del pallone entrando in contatto con Mandzukic:
Guida non si vede.
Nulla di strano: in quella fase dell’azione è quasi impossibile che possa leggere un tale errore da parte di un calciatore e trovarsi in posizione frontale. Giocoforza l’arbitro si troverà fuori inquadratura.
Bravo Guida a decidere per il calcio di rigore, fischiato ad intuito: il contatto, dalla sua posizione, non può vederlo dato che il piede sinistro di Mandzukic è coperto completamente dalle gambe del portiere. Bravo perché, in queste circostanze, la dinamica è (quasi) sempre irregolare. Una delle rarissime (e necessarie) eccezioni alla regola generale secondo cui si fischia solo ciò che si vede. La capacità di un arbitro è anche questa: decidere sulla base della conoscenza del gioco.
Giusto anche non ammonire Ichazo: posizione defilata, direzione del pallone verso l’esterno, tentativo di contrastare il pallone. Potrebbe essere una SPA (azione potenzialmente pericolosa) ma, essendoci tentativo di contesa, il fallo viene depenalizzato.
Male, al contrario, Ronaldo dopo la trasformazione del rigore:
Cerca il portiere, si appoggia allo stesso col petto con un atteggiamento del tutto fuori luogo. Non mi interessa se Ichazo abbia o meno provocato l’avversario, un atteggiamento del genere è ingiustificabile per un calciatore come l’attaccante della Juventus, abituato a ben altro.
Giusto il cartellino giallo esibito da Guida per comportamento chiaramente antisportivo.
Male anche Mazzarri nel post partita: non avere ancora capito il protocollo sarebbe grave (gli episodi di cui si lamenta NON sono da VAR). Ancor peggio se avesse capito ma, strumentalmente, sollevasse polemiche in merito all’utilizzo della “on field review“.
Da parte mia credo che il problema sia il primo, cioè la mancanza di conoscenza dell’utilizzo (perlomeno attuale) della tecnologia".