La Gazzetta dello Sport, nella sua edizione online, fa il punto sull'interrogatorio di Marco Piovella, tenutosi quest'oggi, in merito alla morte di Daniele Belardinelli:
"“Il Rosso” Piovella, indicato da uno degli ultrà interisti finiti subito in cella (Da Ros, che presto sarà sentito dai pm) come la mente dell’agguato ai tifosi napoletani e scortato in tribunale da quattro agenti della polizia penitenziaria, che poi l'hanno riportato a San Vittore, non ha risposto alle domande relative all’agguato, ma ha parlato col Gip solo dell’investimento di Dede e dei suoi rapporti con la vittima. Tra i due c’era un legame fortissimo. Il capo ultrà dell’Inter, che aveva passato il Natale giocando con i figli di Dede, ha raccontato, in lacrime, di aver visto l’amico steso in strada praticamente alla fine degli incidenti. In quel momento l’ultrà del Varese è stato travolto da un’auto, forse la seconda dopo quella che l’aveva buttato giù durante l’assalto ai napoletani. Poi, è stato proprio il Rosso a metterlo sulla macchina che l’ha portato all’ospedale San Carlo. Daniele era cosciente e ha detto “mi fanno male le gambe”, i due si sono salutati, poi la vettura è andata via".Â