Serie A - Ilaria DâAmico, giornalista e conduttrice di Sky Sport, intervistata dal ilfattoquotidianoit, racconta lâaddio al calcio ma non a Sky, nel suo futuro nuove sfide.
Dopo ventitré anni ha annunciato lâaddio al calcio, non pensa possa mancarle?
âNon mi mancherà perché lo vivrò per sempre in un altro modo, il calcio da me è di casa. I figli maschi giocano a calcio, ho un compagno che è intriso di calcio, anche se fuori dal campo ne parla pochissimo. Per me è naturale seguire una partita e parlare di calcio, ieri ero sul taxi e mi chiedevano della Champions e del possibile addio di Koulibaly al Napoliâ.
Cosa lâha spinta verso questa decisione?
âNon è una questione di stanchezza, avrei potuto continuare. Lavoro in una azienda straordinaria che conosco e dove tutto è ormai rodato. Gli ingranaggi funzionano, ci sono i migliori inviati e commentatori, una macchina perfetta. Forse il punto è proprio questo, la macchina la conosco bene e mi rendo conto di aver fatto tutto: Mondiali, Europei, tanta Serie A e ora anche la Champions League. Adesso mi manca la sfida, la paura e lâemozione di veder crescere qualcosâaltroâ.
A chi lâaccusa di essere filojuventina cosa risponde?
âSuccederà sempre, mi accusano anche di cose che non sono successeâ
E tutta quella polemica sul triccheballacche?
Ride. âAnche lì una polemica creata ad arte sul nulla da qualcuno in cerca di pubblicità . Lei ritiene offensivo dire, dopo aver visto le immagini dei fuochi dâartificio sotto lâalbergo della Juve nella città olandese, âatmosfera partenopea ad Amsterdamâ? Lâuso dei fuochi dâartificio a Napoli è una consuetudine. Anche quando il Napoli di Sarri ha battuto la Juventus fecero mezzâora di fuochi dâartificio per festeggiare la vittoria. E sono cose che io adoro, mi piacciono le feste popolari e il calore dei tifosi. Associare i fuochi dâartificio a Napoli per me è normale e non câera alcun riferimento negativo. Era solo buffo vedere i fuochi dâartificio dove normalmente ti aspetti i tulipaniâ