Bruno Giordano, è un classico che si ripropone a una settimana o poco più dal via del campionato: cosa accadrà?
«Stavolta il Napoli sta avanti all'Inter, a differenza della vigilia di dodici mesi fa. Ma se vinci lo scudetto, anche di un solo punto, sei stato più bravo e dunque hai già stravolto le gerarchie».
E poi c'è dell'altro: il Conte-bis, per cominciare...
«Siamo al cospetto di un allenatore che è garanzia assoluta, non lo dico io ma ciò che ha appena fatto. Chi ha già lavorato con lui, conosce metodi ed esigenze. E chi lo sta scoprendo adesso, imparerà in fretta».
Il valore aggiunto si chiama De Bruyne.
«In una squadra che si è rinforzata ovunque, sia in campo sia in panchina, la presenza di un fuoriclasse del genere può diventare decisiva. De Bruyne è il calcio, è l'autorevolezza, è il talento che diventa un fattore».
Chi la incuriosisce?
«Beukema, ma tanto. Non investi in maniera così massiccia (30 milioni e 2 di bonus, ndr) su un difensore se non sei consapevole delle sue potenzialità e quelle dell'olandese mi sembrano enormi. Chiaro poi che il campo dovrà esprimersi ma a Bologna il suo rendimento è stato notevole».
Che cosa manca secondo lei al Napoli?
«Sono innamorato di Ndoye da quando lo vidi giocare con l'Under 21 della Svizzera. Penso che con lui la squadra sarebbe stata completa. Ma capisco che dinnanzi a certe valutazioni bisogna darsi una linea. E comunque, questo Napoli ha sempre una qualità tecnica altissima. Ci sono i reduci del terzo scudetto, sono stati aggiunti McTominay, Gilmour, Lukaku e Neres, poi i colpi delle ultime settimane, e Lang tra questi. Dovessi decidere per un innesto, cercherei un vice Di Lorenzo: con tante partite da affrontare, penso sia una esigenza».