Ultimissime Calcio Napoli - A â1 Football Clubâ, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Gianello, ex portiere, fra le tante, di Napoli e Verona. Di seguito, un estratto dellâintervista.
Matteo, ogni tanto il presidente racconta che, quando arrivò, non câerano neanche i palloni. Lei è testimone di questa cosa. Era, secondo Lei, prevedibile scrivere una storia come quella che poi ha scritto il Napoli di Aurelio De Laurentiis?
âEffettivamente è vero, allâinizio non câera neanche il materiale per fare un allenamento. Però era auspicabile, perché il presidente ha preso il Napoli da un fallimento e la volontà e la passione che ha messo sin dai primi giorni dimostravano che voleva riportare la squadra tra le grandi, dove è sempre stata. Naturalmente questo doveva essere accompagnato da risultati e investimenti, e dalle persone giuste accanto a lui. Questa è la dimostrazione: gli scudetti e tutti i successi ottenuti sono merito suo, ma anche di chi ha lavorato dietro le quinte con la stessa passione.â
Che voto darebbe a questi ventuno anni di presidenza De Laurentiis?
âDarei un 10, anche se si dice che i voti così alti non si diano mai, perché la crescita è stata continua ed esponenziale. A parte una parentesi tra i due scudetti, quando il Napoli ha vissuto una stagione deludente, ma solo perché veniva dallo scudetto e ci si aspettava un bis immediato, la realtà è che il percorso è stato sempre in salita. Dal primo anno, con i playoff di Serie C persi, fino alla Serie A e allâEuropa, è stata una scalata costante. Il presidente ha portato avanti i suoi programmi anche andando contro tante critiche, da tifosi e media. Ma ha sempre creduto fermamente nel progetto e oggi i risultati gli danno ragione.â
Sabato il Napoli sarà impegnato a Firenze. Non câè due senza tre: la squadra cercherà la terza vittoria consecutiva in campionato. La Fiorentina, dal canto suo, è una squadra in pieno rodaggio che arriva da due pareggi. Che partita si aspetta?
âLe partite sono tutte insidiose. La Fiorentina è in rodaggio, ma ha mantenuto elementi importanti che lâanno scorso le hanno permesso di fare una stagione da protagonista, uno su tutti è Moise Kean. à cambiato lâallenatore, quindi câè un nuovo modo di giocare, ma considero comunque la trasferta di Firenze molto complicata. Ricordo per esempio lâanno di Sarri, quando il Napoli perse a Firenze mentre si giocava lo scudetto con la Juve. Sono trasferte particolari, campi caldi, in cui la Fiorentina si esalta soprattutto contro squadre di vertice, con rivalità storiche, come Napoli e Juve. à vero che confidiamo tutti nel ânon câè due senza treâ, ma Conte sa benissimo che si troverà davanti un avversario molto ostico.â
Lei è stato grande portiere che ha vissuto anche lâalternanza tra i pali. Oggi il dibattito è sullâalternanza tra Meret e Milinkovic-Savic. Che idea si è fatto?
âCredo che, vista la serietà professionale dei due portieri e dellâallenatore, questa alternanza non inciderà negativamente né sulla squadra né sui singoli. Era giusto che Meret partisse titolare, perché negli ultimi anni ha dimostrato di meritare quel posto a suon di prestazioni. Però sono convinto che anche Milinkovic-Savic troverà spazio, perché il campionato è lungo e sta per iniziare anche la Champions. à stato un investimento importante, perché ha qualità diverse: gioca molto bene con i piedi e può essere utile in quelle partite chiuse, quando serve un lancio lungo per creare unâoccasione. Il Napoli è ormai una squadra da battere, in Italia e in Europa, e avere due portieri di valore può fare la differenza.â
Meret ha rinnovato per due anni, mentre Milinkovic-Savic è stato acquistato per 22 milioni di euro con un contratto quinquennale. Nel futuro del Napoli, quindi, sarà Milinkovic-Savic il titolare?
âGuardando i numeri, sì. Il rinnovo di Meret è stato lungo e complicato, anche se entrambe le parti volevano continuare insieme. Milinkovic-Savic rappresenta un investimento a lungo termine. Sono convinto che Meret, nei due anni che rimarrà , farà ancora bene e dimostrerà di essere affidabile, come ha fatto finora. Ma se il Napoli ragiona da grande squadra, deve avere due portieri di livello. Credo che la società abbia programmato in questa direzione: confermarsi in Italia e provare ad imporsi anche in Europa, dove le squadre italiane mancano da troppo tempo. Lâobiettivo deve essere quello di arrivare fino in fondo e giocarsi un trofeo europeo importante e, per farlo, è necessario avere due scelte di spessore in ogni reparto.â