Notizie - Fase 2, oggi più che mai l'Italia è pronta a ripartire. E lo fa anche la Lombardia, la regione più afflitta da tutte da quest'emergenza da coronavirus.
Attilio Fontana, presidente della Regione lombarda, ha tracciato il suo piano nel corso di un'intervista al Corriere della Sera: "Ho firmato l'ordinanza, sì. Le uniche differenze riguardano il fatto che noi non apriremo subito le piscine, le palestre, i centri benessere e che per andare al ristorante è necessario misurare la febbre. Abbiamo sempre detto che bisogna occuparsi della ripresa senza però mai dimenticarsi della sicurezza". Quando invece gli si chiede di un Vincenzo De Luca restio alla firma, Fontana replica così: "De Luca era d’accordo sulle linee guida poi non ha firmato perché in contrasto con altre questioni. Ma sono delle linee guida: chi ritiene può distaccarsene".
Il governatore lombardo, tuttavia, respinge ancora con vigore le tante accuse giunte nei suoi confronti nell'ultimo periodo: "La zona rossa di Alzano non potevo farla io, lo dicono anche i giuristi come Cassese. Per le Rsa noi non c’entriamo con la gestione. A noi spetta il controllo del rispetto dei protocolli. Ricordo che le Rsa per il 90 per cento sono private. Ricordo anche che tante Rsa sono di proprietà di persone illustri dell’economia italiana. Non faccio nomi. Ricordo anche che su 705 case di riposo solo 15 hanno aderito e noi non abbiamo imposto niente a nessuno. Un ultimo appunto: quello che è successo in Lombardia è successo in tutta Italia. Le stesse scelte sono state prese da tanti altri governatori di centrodestra e centrosinistra. Significa che l’attacco contro la Lombardia è determinato da altre ragioni".