FIGC, il vice presidente: "L'inchiesta di Report? Parto dalla chiusura delle curve: impossibile individuare le singole responsabilità. Gli scudetti Juve sono 34"

Ad un Calcio alla Radio, sulle frequenze di Radio CRC è intervenuto Cosimo Sibilia, vicepresidente della FIGC: “Mio padre non era molto d'accordo che io giocassi a pallone. Mi dava suggerimenti, ma non mi dava mai la sufficienza. Ieri, spero di esser stato chiaro, ho detto che siamo all'anno zero. Se dobbiamo ripartire dobbiamo farlo ripartendo dalla giustizia sportiva. Tutto quello che ha riguardato la questione del Cesena: tutta una serie situazione che ci portano a pensare che senza una riforma della giustizia non si va da nessuna parte. Non si può aspettare ottobre, come il caso dello scorso anno della Vibonese. Bisogna fare un filtro tra il calcio dilettante ed il calcio professionistico. Non abbiamo la forza di reggere tante squadre professionistiche. Abbiamo discusso con il sottosegretario Giorgetti per capire come cambiare il calcio. Stiamo lavorando per coltivare il talento, i giovani vanno abituati a giocare, dobbiamo elevare la qualità. Fa spavento quando si vede che non c'è un italiano in campo su 22. Non è impossibile imporre alla Serie A l'imposizione di schierare per legge 4 o 5 italiani in campo. Ma, bisogna capire cosa fare. Se arriva Cristiano Ronaldo aumenta l'appeal, dobbiamo ripartire dai centri federali. L'inchiesta di Report? Parto dalla chiusura delle curve: impossibile individuare le singole responsabilità. Si va contro corrente se non hai rapporti con le curve, si deve avere il coraggio di denunciare. AfroNapoli? Ha prevalso la sensibilità, sono orgoglioso di aver risolto il caso. Scudetti della Juventus? Sottoscrivo quello che dice Gravina, se dice che sono 34 allora sono 34 e non 36”.