«Una persona innamorata di Napoli e del Napoli come pochi», il primo pensiero dellâex presidente del Napoli Corrado Ferlaino per Antonio Juliano, in una lunga intervista a Il Mattino.
à stato definito, tra le leggende azzurre, il più napoletano di tutti. à d'accordo?
«Tra i giocatori napoletani, sicuramente sì. E sono certo di non fare torto a nessuno di loro».
Giocatore e capitano: era un tipo tosto?
«Sapeva far valere i propri diritti. Quando divenni presidente, lo incontrai per la prima volta in un bar di Posillipo. Mi fece presente che la squadra non prendeva lo stipendio da mesi e che il club aveva problemi economici seri. Parlava sempre a nome della squadra».
L'ingaggio di Maradona è stato il vostro capolavoro? Diego arrivò per merito di Ferlaino o di Juliano?
«Di tutti e due. Eravamo senza soldi quell'estate, ci eravamo appena salvati. Lo convocai nella mia stanza dicendogli: organizziamo qualche amichevole di lusso. E lui: invitiamo il Barcellona di Maradona. Ci informammo e i dirigenti catalani ci dissero che Diego non stava bene, sarebbe stato difficile portarlo qui. Un bluff, si accese la lampadina e prendemmo le nostre informazioni. Come giocatore si è sempre impegnato al massimo, da direttore sportivo di più. Totonno è stato il Napoli».