Ultime notizie calcio Napoli - Fabio Cannavaro, ex stella del calcio italiano ed attuale allenatore del Guangzhou Evergrande, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport:
"La situazione in Cina sta tornando alla normalità . Quando siamo rientrati abbiamo fatto 14 giorni di quarantena, mi hanno fatto il tampone e me l'hanno rifatto di nuovo dopo le due settimane. Ogni giorno dovevo comunicare la mia temperatura alla polizia, non potevo uscire di casa. Stiravo, lavavo, mi cucinavo da solo. Poi sono uscito dalla quarantena, mi hanno mandato un certificato, e abbiamo ripreso gli allenamenti. Il virus è sotto controllo ma il problema qui sono i casi 'di ritorno'. Per questo il governo cinese ha chiuso le entrate agli stranieri e possono arrivare solo i cinesi che vanno a fare una quarantena in un albergo che gli indicano le autorità . Vogliono essere cauti.
Raccolta fondi 'Je sto vicino a te'? E' nata da un'idea di Ciro Ferrara. Il nome è ispirato ad una celebra canzone di Pino Daniele. Abbiamo chiesto a tutti i campani di mettere a disposizione una maglia particolare, con una storia dietro - la più ambita è quella di Maradona - per raccogliere fondi per acquistare beni di prima necessità che saranno dati alle famiglie di Napoli che ne hanno bisogno.
Ho avuto tanti allenatori importanti e parlo di loro perché secondo me hanno marcato di più la mia carriera. Ottavio Bianchi mi ha fatto esordire in A ma con Lippi ho condiviso momenti importanti. Mi ha dato continuità e forza. Dopo la seconda giornata mi fece giocare titolare e feci 26 partite consecutive. Poi l'ho ritrovato al Mondiale e tutti sappiamo com'è finita. Difficoltà per un napoletano che gioca nel Napoli? La pressione su un giovane napoletano è altissima. Anche mio fratello ebbe qualche problema e poi reagì alla grande. E' un peso importante, rappresenti l'unica squadra della città . La maggior parte di noi che sono arrivati in prima squadra sono anche tifosi, quindi la responsabilità è tripla. Io ricordo che quando entravo in campo sentivo sensazioni molto forti. E per un napoletano giocare al San Paolo non è facile".