Gianluigi Donnarumma, portiere del Milan, si racconta in un'intervista esclusiva ai microfoni di GQ Italia. Ecco alcuni passaggi:
"Sto cercando casa a Milano, è la mia città. Un appartamento grande, dove ci sia spazio per tutti i miei cari, e siccome il centro di Milano eà bellissimo lo cerco liÃ. Mi sento pronto.Sono sereno, percheà tutte le parti di questa trattativa conoscono la mia volontaÃ. Con Mino ed Enzo Raiola, che fu il primo a notarmi, e con la mia famiglia formiamo una squadra. Io sono molto legato al Milan.
Già da piccolo paravo dei tiri che un bimbo della mia etaà non avrebbe dovuto parare. Sul momento non me ne rendevo conto: mi tuffavo anche se la palla era molto angolata, la pigliavo o la deviavo in angolo, tornavo subito in piedi. Ecco, era lià che alzavo lo sguardo su compagni e avversari, per scoprire che avevano tutti gli occhi sgranati, a partire da quello che aveva tirato, e che non si capacitava di come un pallone cosià ben diretto non fosse finito in gol. Dopo le prime volte i compagni cominciarono ad abituarsi, mi battevano il cinque e si davano di gomito, erano felici per quella specie di magia, e io con loro. Gli avversari invece cambiavano, partita dopo partita, e quell’espressione di stupefatta delusione si ripeteva su facce sempre nuove.
Buffon eà un mito, il classico tipo che riesce a farsi voler bene da tutti. Scherza, tiene su l’ambiente, a me ha dato un sacco di consigli. Quando ci alleniamo insieme cerco di rubargli i segreti del mestiere, perché tecnicamente è fantastico".